Niente è cruciale
- Autore: Pablo Gutiérrez
- Anno di pubblicazione: 2012
Considerato uno dei migliori scrittori emergenti della penisola iberica, Pablo Gutiérrez scrive un libro particolare, in cui mescola differenti stili di scrittura, passando con scioltezza dalla prosa contemporanea all’innesto teatrale, stringendo primi piani sulle scene descritte e includendo una disposizione grafica poetica, con frequenti richiami a scrittori spagnoli del suo tempo. Il risultato è una narrazione disomogenea, ma non per questo meno accattivante.
La storia è semplice: siamo negli anni Ottanta e i due protagonisti delle vicende ci vengono presentati insieme. Formano una coppia al contempo normale e bizzarra. A osservarli è un io narrante che prenderà forma soltanto alla fine del romanzo. I due ragazzi, Magui e Lecu, definiti eliotropi di Città Media, sono emarginati che hanno vissuti l’identico disagio di un’infanzia difficile.
Magui è cresciuta in un paesino di campagna, circondata da mucche e ragazzini che, una volta raggiunta l’adolescenza, non hanno avuto occhi che per la sua bellezza. Suo padre è fuggito con un giovane del posto, lasciando moglie e figlia al loro destino. Sua madre si è ripresa dal trauma e si è unita a un indio che vorrebbe far condurre a entrambe una vita spirituale, lontana dagli agi e dalla gente comune. Magui non ha capito niente. Sa soltanto che i giovani come Bravoragazzo la vogliono e si concede con animo magnanimo e compassionevole fino a quando non è grande abbastanza da abbandonare tutto e tutti per recarsi a Città Media.
Lecu è nato dai Sig.ri Tossici. Dimenticato dai genitori e dalla società, sopravvive per miracolo grazie all’intervento dei membri della comunità Neocristiana. Sballottato da una famiglia all’altra, Lecumberri cresce nel suo piccolo mondo fatto di romanzi di fantascienza e fumetti dei supereroi. Decide di diventare Logan, si trova un lavoro e si scava una tana abusiva nel garage del Narratore, a Città Media, infestandolo con la sua presenza aliena.
“Niente è colpa, niente è peccato, niente è cruciale; le stanze sono spazi stagni dove non entrano le categorie decadenti di Mondoantico, sono repubbliche anarchiche su cui gli uomini con le barbe e le toghe non hanno alcun diritto. [...] E prova pietà per sua madre, e persino una certa comprensione per l’indio maledetto. Ciascuno, pensa, ciascuno cerca il suo modo per non lasciarsi mangiare dai vermi.”
Lecu e Magui hanno circa vent’anni e sono soli, disperatamente soli. Sono creature extraterrestri, un pò mutanti e un pò divine, che si incontrano di notte nell’accendersi e spegnersi di una torcia elettrica. Il segnale di SOS viene recepito prima del disastro. In una città tipica degli anni Ottanta, i due giovani protagonisti delle vicende incarnano la desolazione, la sfiducia e il male di vivere della loro generazione. Si lasciano trascinare dalla corrente, lottano per la sopravvivenza, si incontrano e si costruiscono un mondo che, pur non essendo davvero perfetto, dà almeno loro una speranza, uno scopo per andare avanti.
Niente è cruciale
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