Nodi al pettine di Marie-Aude Murail

Nel mese di luglio ho letto Nodi al pettine di Marie-Aude Murail (Giunti, 2021, trad. di Federica Angelini), un romanzo importante che mi ha fatto riflettere.
La storia racconta di Louis, quattordicenne, che deve fare una settimana di stage per la scuola. Non avendo altre idee, accetta la proposta della nonna di lavorare in un salone di parrucchieri. All’inizio non è molto convinto, ma poi, dopo aver conosciuto la proprietaria in sedia a rotelle, la sfaticata apprendista, l’esuberante parrucchiere e una ragazza vittima del suo fidanzato, Louis si innamora di quella professione, e non se ne vuole più andare. Inizia così a inventarsi scuse, fino a che, tra falsi amici e un padre con pregiudizi radicati, tutti i nodi sono destinati a venire al pettine.

Il mio personaggio preferito, tuttavia, non è stato Louis, ma sua madre. È una donna forte, non si lascia sottomettere dal marito e dopo un po’ trova il coraggio di dirgli in faccia quello che pensa. Per i suoi figli farebbe di tutto, anche mentire all’uomo che ama. È determinata a proteggerli da chiunque e da qualunque cosa.
Senza alcun dubbio, il personaggio che ho detestato è stato Ludovic. Anzi, tutta la sua famiglia. Lui e Louis fingono di essere migliori amici, così come le rispettive sorelle e i genitori. Dopo un po’, però, la famiglia di Louis si renderà conto che sono persone con mille stereotipi: hanno la loro determinata idea di cosa una donna può o non può fare, di quali lavori sono o non sono dignitosi, di cosa è adatto o non adatto per chiunque. In quella famiglia i figli sono terribilmente viziati, e i genitori non sono certo da meno.
Questo libro mi ha insegnato due cose. La prima è il fatto che non dobbiamo fare un lavoro solo perché qualcuno ci obbliga, o perché è quello che tutti si aspettano da noi. Ognuno merita e ha il diritto di scegliere ciò che preferisce, senza l’influenza di nessuno. La seconda, non meno importante, è racchiusa in questa frase:

La vita non è fatta solo di brutti colpi, di disgrazie. È fatta di sogni e di desideri, di passioni, vocazioni, la vita...è anche quello che vogliamo.

Louis con queste parole ci insegna che non dobbiamo mai arrenderci. Nemmeno quando tutto sembra cadere a pezzi, nemmeno quando sembra che tutto capiti a noi, nemmeno quando siamo sopraffatti dal dolore. Dobbiamo fare come Louis. Ricominciare.
Insomma, questo romanzo mi è piaciuto molto, è scorrevole e coinvolgente, tratta temi importanti con leggerezza e un pizzico di ironia, e lo consiglio vivamente.

"E se sbaglio?"
"Se sbagli, sarò triste. Se non fai niente, ti odierò".