Non dirlo ad Alfred
- Autore: Nancy Mitford
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2015
Nella Collana Fabula viene pubblicato Non dirlo ad Alfred (Adelphi 2015, titolo originale Don’t Tell Alfred, traduzione di Silvia Pareschi) di Nancy Freeman-Mitford (Londra, 28 novembre 1904 – Versailles, 30 giugno 1973), scrittrice e biografa britannica, già autrice de L’amore in un clima freddo, del quale il presente romanzo, apparso per la prima volta nel 1949, rappresenta il seguito ideale.
“Il giorno in cui la mia vita sarebbe tanto cambiata andai a Londra con il treno delle 9.02”.
In quel sabato di luglio Fanny era partita da Oxford “posto sperduto quanto il Tibet”, con l’intenzione di fare un po’ di acquisti. Fanny avrebbe anche visto quel “birbante” di suo figlio Basil (“che mi dava tante preoccupazioni”) che stava preparando l’esame per il Foreign Office, inoltre Fanny sarebbe andata a trovare zio Matthew. La vestaglia cinese si era rivelata un acquisto ridicolo, quindi Fanny si era recata al ristorante per pranzare con suo figlio, il ragazzo però non si era presentato con grande disappunto della madre che era andato a cercarlo a Islington nel residence, dove Basil alloggiava e lì Fanny aveva scoperto che Basil era partito per la Spagna come agente di viaggi. Non era restato altro da fare che recarsi in anticipo da zio Matthew nel suo nuovo appartamento a le Mews, dove il vegliardo viveva beatamente solo dopo aver lasciato zia Sadie in campagna ad Alconleigh. Zio Matthew si era ambientato perfettamente a Londra, grazie soprattutto alla collaborazione del fattivo taxista Payne che lo scorrazzava, ben remunerato, attraverso le vie della capitale britannica. A Miss Fanny invece Londra suscitava associazioni storiche e letterarie più che personali anche se aveva vissuto lì per periodi abbastanza lunghi in vari momenti della sua vita. Dopo una piacevole conversazione con zio Matthew davanti a una tazza di tè, dove c’era stato il tempo di commentare l’ennesimo matrimonio della “Fuggiasca” cioè la stravagante madre di Fanny, quest’ultima si era fatta condurre dal solerte Payne alla stazione di Paddington. Arrivata a Oxford, Fanny era trasalita nel vedere che suo marito Alfred la aspettava sul binario.
“Mi disse che era stato nominato ambasciatore a Parigi”.
Benché orgogliosa del fatto che a suo marito, professore di Teologia pastorale, finalmente venissero pubblicamente riconosciuti i meriti dovuti e che gli fosse stata assegnata una splendida ricompensa per la sua bravura e intelligenza, Fanny ora si domandava se sarebbe stata in grado di dirigere una grande casa.
“Con la mia distrazione, la mia pessima cucina e i miei abiti trasandati, sarei diventata lo zimbello del mondo diplomatico”.
Pensandoci bene, gli anni erano passati veloci, senza nulla che li distinguesse e i figli erano tutti lontani. Fanny come avrebbe riempito quel lungo periodo che si spalancava davanti? Forse questo stato d’animo comune fra le donne benestanti di mezza età poteva essere sanato con la miracolosa nomina di Alfred. Spesso Fanny aveva desiderato lasciare una traccia della sua esistenza, “una conchiglia sulla spiaggia dell’eternità” e questa sembrava l’occasione giusta.
“Alfred poteva diventare uno di quei plenipotenziari che vengono ricordati per sempre con gratitudine e rispetto, e un po’ del merito sarebbe stato mio. Se non altro avrei occupato un minuscolo posticino nella storia come inquilina di una residenza famosa”.
Anche in questo romanzo, Nancy Mitford, per tratteggiare la raffinata quanto superba nobiltà inglese della metà del XX Secolo, attinge a piene mani al proprio vissuto. L’autrice era nata in una famiglia della nobiltà terriera inglese conservatrice, i Redersdale, nota per l’originalità dei suoi numerosi membri: le sei affascinanti sorelle Mitford, unite da legami d’affetto ma a volte divise dalle opposte scelte in campo politico, divennero famose in Europa e in America anche per i loro scritti. In queste godibili pagine scritte con grazia e ironia, teatro della commedia è l’ambiente diplomatico europeo degli anni Cinquanta, dove si muove Madame l’Ambassadrice. Seguire ogni sua mossa è una lettura da non perdere.
“Ti mangeranno in un sol boccone, tutte quelle dame. All’inizio, cioè. Credo che alla lunga imparerai a difenderti”.
Non dirlo ad Alfred
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