Non esistono buone intenzioni
- Autore: Katarzyna Bonda
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2018
Una presenza insolita sulla scena della crime fiction internazionale. Katarzyna Bonda è la regina bionda quarantunenne della letteratura gialla made in Poland e propone una nuova star del poliziesco: Sasza Załuska, investigatrice privata, nel thriller “Non esistono buone intenzioni”, pubblicato a giugno 2018 dalla casa editrice fiorentina Piemme (620 pagine 19.50 euro). Certo, la lingua è quella che è: con tutte quelle consonanti di nomi e cognomi nel romanzo si rischia di vedere saltare più di un ponte ortodontico, al minimo tentativo di abbozzare una pronuncia decente. Il lavoro del dentista rischia di andare a quel paese. Vediamo di scoprire se ne vale la pena.
Aleksandra Załuska, trentasei anni, già agente della polizia di Danzica, attualmente detective profiler. Figlia di Laura e mamma di Karolina, è tornata in Polonia dopo sette anni di studi di criminologia a Sheffield, vissuti sull’orlo di una crisi di nervi (ma anche no), a causa del relatore della tesi di dottorato in psicologia investigativa, che non vede altro tranne la profilazione criminale. La materia sarebbe tanto nuova e intrigante da assicurarle una notorietà internazionale, ma lei si sente più portata verso lo studio delle biografie criminali, che considera quasi una missione.
Neanche il tempo di scaricare i bagagli in terra polacca e si fa vivo il primo cliente. È comproprietario di un club musicale e sospetta del socio, Janek, già meteora nel mondo della musica leggera, con un solo grande successo. Sembra fare di tutto per estrometterlo dal locale e pare sia sotto ricatto, se non in combutta con un boss, l’Elefante, che ha una società quotata in borsa, controlla diversi locali e ha fatto i soldi col contrabbando di alcolici.
Il committente dice d’essere un ex poliziotto. Gli è stato suggerito di far realizzare un profiling del suo amico-nemico e di chi lo manovra. Deve ottenere dati certi, da consegnare a chi di dovere, per chiedere protezione.
In cosa consiste il lavoro Sasza? Parla con le persone, raccoglie elementi, li analizza e trae conclusioni. Ha bisogno che chi le affida l’incarico aggiunga un elenco di contatti che possano rispondere a domande e fornire indicazioni.
Lei non agisce mai al di fuori della legge. Si muove alla luce del sole, coi permessi in ordine, in modo che i risultati possano costituire prove ufficiali per gli inquirenti.
È una Polonia da film in bianconero che fa da sfondo al giallo. Sembra un paese che non ha smaltito le opacità del regime filosovietico. La polizia è corrotta, la mafia locale potente, controlla tutti. Si vive in un’atmosfera claustrofobica.
Ci si mette anche Aleksandra ad incrementare la mancanza di colore. Rossa di capelli e con le lentiggini, non è per niente di fuoco. Ama passare inosservata, non si trucca, cura poco la linea, indossa fagotti più che abiti. Mamma Laura le contesta la sciatteria, non l’ha ereditata certo da lei, sempre attenta al suo look.
Anni fa, c’era stata un’altra Sasza. Carina, spiritosa, facile da trattare. Era così quando beveva. Allegra, attraente, su di giri, un’alcolista compulsiva, arrivata a tenere in casa venticinque litri di vodka pura. Per lei la birra era solo aranciata.
I problemi erano arrivati dopo la terapia, quando aveva smesso. Da sobria, diceva in faccia a tutti quello che pensava di loro. Li accusava di viltà, conformismo, falso moralismo. Era diventata insopportabile. Si era isolata, congedata dalla polizia. Aveva avuto Karolina, ma nessuno conosceva il padre. Non s’era sposata e pensava che non l’avrebbe mai fatto.
Anche questo la rendeva debole davanti a tutti. Sostenevano che la bambina avesse bisogno di un modello maschile positivo. Lei un padre l’aveva avuto, un importante diplomatico, assassinato a pugnalate. Un altro alcolista, ma in Polonia agli uomini è concesso. Non genera stigma sociale. Si beve tanto.
Per il commissario Duch non c’è altro, almeno così non pensa a quello che la polizia è diventata dopo la caduta del muro. Da un covo di corrotti ad uno di falliti, almeno quelli che non hanno fatto soldi.
Alcol o meno - uno lo vorrebbe sempre vicino, l’altra tenta di tenerlo stoicamente lontano - Duch e Sasza riprendono a comunicare sulla stessa lunghezza d’onda. A rimetterli in linea è un episodio, che si collega ad eventi di vent’anni prima e che hanno coinvolto una coppia di fratelli, maschio e femmina e due gemelli identici, nipotini dell’Elefante, allora delinquente in forte ascesa.
La sparizione di Przemek e Monika è un cold case, un mistero tra i misteri di questo lungo giallo a cavallo di un ventennio buio. C’è oscurità dietro la vita di Sasza e dietro padre Staron, il sacerdote contestatore che dà fastidio a tutti.
Ci sono anche un tipo che dice di essere un prete, poliziotti che fanno il doppio gioco e criminali che sono agenti infiltrati. E c’è un morto, ucciso in un regolamento di conti nel suo locale. È l’ex cantante con una sola canzone.
Sasza va a trovare il socio, Buli, ma scopre che non è affatto chi si è rivolto a lei…
Non esistono buone intenzioni (Le indagini della detective Sasza Zaluska)
Amazon.it: 7,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Non esistono buone intenzioni
Lascia il tuo commento