Nordic light. Antologia di giovani narratori scandinavi
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2006
La Scandinavia, normalmente, richiama all’immaginario collettivo due istantanee in forte contrasto fra di loro: una troppo positiva (le donne bellissime, sorridenti, aperte, estremamente disinibite e favorite da compagni che non conoscono la gelosia mediterranea), l’altra troppo negativa (il freddo non solo atmosferico, il lento scandire dei giorni tutti uguali, gli sguardi tristi di chi non ha molte prospettive, l’isolamento). Si tratta di due immagini ugualmente stereotipate che raramente corrispondono a verità. In realtà i giovani scandinavi hanno gli stessi sogni, le stesse aspirazioni, le stesse difficoltà dei nostri giovani, e non è certo la latitudine che rende le loro vite più facili o più difficili delle nostre. Questa raccolta di storie scritte da giovani autori è qui a dimostrarlo, pur trasmettendoci comunque la suggestione di atmosfere tipicamente nordiche: il lettore si sente così allo stesso tempo uguale e diverso, vicino e lontano anni luce dai giovani protagonisti dei racconti.
Non tutta la Scandinavia è rappresentata in questo libro: anche volendo escluderne per principio la lontanissima, sebbene simile come atmosfere e abitudini di vita, Islanda, neppure la Finlandia trova spazio in queste pagine. Il volumetto è infatti diviso in tre sezioni, dedicate alla Danimarca, alla Svezia e alla Norvegia, i tre Paesi nordici che da sempre si sentono più vicini e affini tra di loro.
Ecco quindi questi più o meno lunghi momenti di vita, frammenti di melodie in sottofondo, scene rubate con gli occhi passando accanto a una finestra, riflessioni intime di chi si sta solo lasciando vivere. Ma questi giovani autori hanno una visione molto più positiva della vista rispetto a molti loro colleghi, e per questo alla fine di quasi tutti questi racconti c’è uno spiraglio, un sottile filo da seguire per uscire dal labirinto, una voglia di cambiamento, un treno da acciuffare al volo per trovarsi in uno scenario diverso.
Due buone eccezioni si trovano in Danimarca: il primo racconto del libro, “Condensa” di Jakob Ejersbo, segue l’intrico di una situazione amorosa illecita e sconveniente, che porta a un finale tragico, tanto da lasciare un segno indelebile. Triste e delicato è invece “Sara” di Jan Sonnergaard, dolce storia di un’immigrata malinconica quanto appassionata, della sua difficile integrazione e di un sogno spezzato.
La sezione svedese presenta senza dubbio i racconti più marcatamente originali, veri e propri viaggi quasi psichedelici senza un vero finale. “Love è zero” di Joakim Forsberg è la cronaca di una partita di tennis senza molto senso e di una storia che si può recuperare, mentre lo stile più originale, una vera e propria scrittura “hip-hop” con due scene che si intrecciano fra di loro riga dopo riga, è quello di Alejandro Leiva Wenger e del suo “Fuori di testa”.
In Norvegia si trova invece il racconto dal finale più ottimista di tutta la raccolta, “Vietnam, giovedì” di Johan Harstad. E, sebbene possa sembrare vagamente semplicistico e ingenuo, questo finale ci trasmette una tale onda di positività da risultare particolarmente efficace e colpire la nostra anima. Sentimenti molto positivi anche per “Stoccolma” di Bjarte Breiteig, che mette il protagonista di fronte alla follia della realtà virtuale e lo spinge a lasciarsela alle spalle.
In tutto, 11 racconti interessanti per tematiche e per stili, appassionanti e dal grande fascino. Non proprio usciti ieri (Mondadori, 2006), ma meritano sicuramente un’attenta lettura: non vi deluderanno.
Nordic light. Antologia di giovani narratori scandinavi
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