Notte a Caracas di Karina Sainz Borgo

Ambientato nella meravigliosa terra venezuelana, il romanzo Notte a Caracas (Einaudi, 2019 traduzione di Federica Niola) si apre con un funerale, quello della madre della protagonista. Con questo lutto Adelaida perde ogni legame famigliare e rimane completamente sola.

Non ho mai concepito la nostra come una grande famiglia. La famiglia eravamo mia madre e io. Il nostro albero genealogico cominciava e finiva con noi. Non aspettavamo nessuno, ci bastavamo a vicenda.

La voce narrante della protagonista ci porta in un Venezuela che soccombe alla violenza e alla soppressione politica.

Nessuno era al sicuro in casa propria. Fuori, nella giungla, i metodi per neutralizzare l’oppositore raggiunsero un grado di perfezione impossibile da migliorare. L’unica cosa che funzionava in quel paese era la macchina per uccidere e rubare, l’ingegneria del saccheggio.

La morte dell’amata madre è l’inizio di un periodo di sventure per la protagonista, prima fra tutte la scoperta che il suo appartamento è stato sequestrato da un gruppo di donne legate al regime. Quando scopre che una delle inquiline del suo palazzo è morta, Adelaida decide di occupare il suo appartamento e di rubare la sua identità nel tentativo di salvarsi lasciando il Paese.

Vivere, un miracolo per me ancora incomprensibile, che mi azzanna con i morsi del senso di colpa. La sopravvivenza fa parte dell’orrore che si porta dietro chi scappa.

Karina Sainz Borgo ci regala un romanzo crudo e potente. È una storia senza tempo, la cronaca romanzata di quello che è successo ad un Paese che è passato dalla ricchezza all’orlo del baratro.
La scrittura tagliente dell’autrice ci porta in una storia permeata di violenza, fame, terrore. Molto forte è anche il tema del rapporto simbiotico di Adelaida con la madre, di cui porta il nome. Come dichiarato dalla scrittrice in un’intervista, la morte della madre è un’allegoria: la sua perdita rappresenta la perdita dalla patria e della propria casa.
Notte a Caracas è un eccellente debutto letterario per la scrittrice, già giornalista e autrice di saggi politici. Di origine venezuelana, Karina è stata costretta, come la protagonista del libro, a lasciare la sua terra per trovare rifugio in Spagna. Il suo romanzo, venduto in 22 Paesi, è diventato in breve tempo un successo internazionale.