Occhi da cinema di Leandro Castellani

Lo scrittore Leandro Castellani ci presenta personalmente il suo libro "Occhi da cinema", pubblicato nel 2010 dalla casa editrice Ibiskos e vincitore del Premio Domenico Rea-Città di Empoli 2009.

Vorrei definirlo un pastiche - un pasticcio, se preferite - questo “Occhi da cinema”, mio recente parto letterario dove si alternano – apparentemente alla rinfusa - ricordi d’infanzia trattati come fossero fiabe, itinerari surreali fra le icone del cinema muto, da Rodolfo Valentino a Pearl White, da Maciste a Cretinetti, a Douglas Fairbanks. E inoltre alcune variazioni, decisamente scanzonate e irriverenti, su personaggi e fatti del nostro cinema: espedienti al limite della truffa, crediti millantati, incantatori. Il tutto retto e cucito da una singolare falsariga, vale a dire l’avventura di un aspirante-divo, nei remoti anni venti del secolo scorso, che dalla provincia muove alla conquista del cinema.

Quell’attore era mio padre, Aldo Castellani in arte Lucio Mario Dani, protagonista in Francia di un colossal ante litteram, “Robinson Crusoe”. Ne ho tratteggiato la vicenda in toni talora un po’ patetici, il più delle volte decisamente umoristici.
Un libro, questo “Occhi da cinema”, edito da Ibiskos-Ulivieri, di intrigante lettura che non somiglia ad altri e al quale una qualificata giuria, presieduta da Ugo Gregoretti, ha assegnato il Premio Domenico Rea-Città di Empoli 2009. E arricchito da inedite foto d’epoca.

- Ne farò un film? Forse. Ma dovrà essere un film inconsueto, sconcertante e affascinante insieme, un film un po’ avventura, un po’ rievocazione, un po’ inchiesta. Nella mia ultratrentennale storia di regista ho avuto la ventura di toccare tutti i generi, dal grande schermo ai serial televisivi, agli sceneggiati, alle inchieste. Con riconoscimenti lusinghieri che vanno dal Leone d’oro del Festival di Venezia ai Festival di Monaco, Mosca, Villerupt, Changchun… Forse mi manca solo un’opera come questa. Un film divertente senza malinconie: un viaggio disincantato fra i fragili miti del cinema di ieri e di oggi. Mi conforteranno e sproneranno i lettori nell’impresa? Lo spero!