Occhi di masca di Laura Doglione

Laura Doglione, nata a Rivarolo Canavese, insegnante in pensione, ha pubblicato i volumi: La guerra di Kira, Con l’animo disposto a ogni battaglia, Mira al cuore. Ora torna in libreria con Occhi di masca, edito da Baima Ronchetti.

Chi sono le masche? Per chi non lo sapesse sono molto diffuse in Piemonte, ed è una figura che affonda le sue origini in tempi lontani.

Quasi sempre esseri femminili, sui fiumi e sui torrenti erano bambine e più spesso ragazze. Con i lunghi capelli sciolti fluttuanti sulla corrente , e con il loro sorriso ammaliatore attiravano i nuotatori vicino ai mulinelli.

Figure ambigue, avvolte in un’aura di rispetto e di fascino particolare:

Erano le masche, che soffiavano in basso le stelle … quegli spiriti folletti presidiavano anche in inverno boschi, radure, del fiume le rive, i guadi, le rogge, e i navigli. A volte ordivano dispetti.

Nel romanzo suddetto si racconta la vita di due donne particolari, ad esse legate: si chiamano Netta e Malia.
La prima segnata da una dualità che colpisce:

Nella mente di Netta i pensieri correvano come la fredda corrente del fiue. Il suo viso splendeva, gli occhi erano scuri. Magnetici. Imperiosi ed inquieti. Anche Netta irradiava luce, e pure conteneva l’ombra. Era la luna che rifulge, ma soltanto nel buio della notte.

E Malia? L’origine del suo nome:

Malia è in realtà un soprannome, come usa del resto in famiglia, nei paesi e naturalmente nella quarantasettesima – i vezzeggiativi, i nomignoli, i nomi di battaglia. Così Bianca Maria, fin da piccolina, viene chiamata Malia, dapprima per un difetto nel parlare- non riuscendo ancora a pronunciare la erre- e più avanti per via degli occhi scuri, profondi, pensosi e ammaliatori.

Occhi di Masca è il racconto di due donne, due figure femminili che conquistano il cuore e la mente di chi legge del loro vissuto.

Una lettura che affonda le radici in un vissuto ancestrale, ricco di fascino e di mistero. Due storie legate attraverso il tempo:

Legate anche attraverso il tempo da un filo tenace, da un’essenza profonda che le accomuna: occhi che stregano, una sensibilità acuta, il contatto con lo spirito più magico della natura, l’amore per gli animali, un’anima selvatica la cui cifra dominante è il bisogno di libertà.

Un racconto lontano nel tempo, per comprendere meglio chi siamo stati, e da dove arriviamo. Per comprendere meglio la modernità, è cercare di conoscere un passato che ha segnato in profondità. Una lettura ricca di un fascino intrinseco, secolare, che non tramonta mai.