Ogni istante di me e di te di Alex Capus

Con un limpido “Bonjour!” Louise Janvier era entrata nell’esistenza di Léon e vi era rimasta per sempre.

Alta Normandia 1918. Il diciassettenne Léon Le Gall era arrivato nella cittadina di Sain - Luc - Sur - Marne per lavorare come tecnico Morse presso la locale stazione.

Un giorno di primavera, il giovane proveniente da Cherbourg aveva legato la sua valigia di cartone alla bicicletta e dopo aver superato una serie di colline quando si era fatto pomeriggio inoltrato, si era imbattuto nella donna del destino. Un breve cigolio aveva annunciato la presenza di una ragazza su di una vecchia bicicletta da uomo arrugginita.

Una ragazza straordinaria dagli occhi verdi, dai folti capelli scuri e dal sorriso simpatico, vestita con una camicetta bianca a pois rossi e una gonna blu che le davano un’aria da collegiale. C’era stato solo quel bonjour tra di loro al quale Léon non era stato capace di rispondere “e poi se n’era andata via maledettamente in fretta”.

Quando i futuri amanti si erano rivisti al Café de Commerce, Léon, guardando negli occhi Louise, aveva riconosciuto nelle profondità delle verdi iridi della giovane “il presagio di una grande amicizia” e di una grande passione. “Ora e per sempre”.

Ma la guerra con tutta la sua insensatezza e violenza era arrivata anche nella tranquilla e pingue terra di Normandia. A Le Tréport una bomba tedesca aveva separato la coppia d’innamorati.
Ritenendo erroneamente Louise morta, Léon, salvatosi dallo scoppio grazie al cratere scavato dalla bomba, una volta guarito, era giunto a Parigi. Nella capitale francese aveva trovato lavoro al Quai des Orfèvres nella centrale delle telecomunicazioni della police judiciaire e aveva sposato Yvonne senza amarla abbastanza, perché l’uomo non era mai riuscito a dimenticare Louise.

Gli anni erano passati, la famiglia si era allargata, Yvonne era consapevole di essere sempre stata una seconda scelta, un ripiego per suo marito, mentre Léon “era da tempo assuefatto alla banale assurdità di quella continua migrazione” tra l’abitazione in rue des Ecoles e l’impiego.

“Léon da molto tempo si era abituato ad avere due donne, una al suo fianco e l’altra nella testa”.

Un giorno, per caso, nella stazione della metropolitana, i vagoni sui quali viaggiavano in senso opposto Léon e Louise si erano sfiorati con i loro sguardi, increduli e felici. Come i vagoni della metro, le loro vite avevano preso direzioni opposte.

L’amore che li legava seppure improbabile sarebbe durato però per tutta la vita giacché, come recita il sottotitolo di questo romanzo, affresco di una generazione che ha vissuto ben due guerre mondiali, “spesso sono gli amori impossibili che durano per sempre”.

Alex Capus, giornalista e scrittore franco svizzero, che scrive in lingua tedesca, con Léon und Louise (titolo originale del volume) ha raggiunto il successo internazionale grazie al passaparola dei lettori, stregati non solo da una storia d’amore originale e convincente ma anche dalla perfetta ricostruzione storica della sofferta vita quotidiana a Parigi sotto l’occupazione nazista.

“Mio nonno è nato nel 1900 e si chiamava Léon faceva il chimico al Quai d’Orfèvres e ha vissuto un grande amore incompiuto. E Yvonne è il ritratto di mia nonna”

ha dichiarato l’autore in una recente intervista.

“Se potessi conoscere il suo cuore, tutto sarebbe semplice” scriveva due secoli fa Jane Austen. Per Léon e Louise i loro cuori sono l’uno lo specchio dell’altro perché la coppia di amanti sono un’anima divisa in due. “Mi sei piaciuto sempre e solo tu”.