Ori antichi di Calabria
- Autore: Ottavio Cavalcanti
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sellerio
Ori antichi di Calabria: Segni, Simboli, Funzione di Ottavio Cavalcanti, è un libro che racconta e descrive il ruolo dei costumi e degli ornamenti che occupano uno spazio importante nella vita degli abitanti, in apparente contrasto con la semplicità e la povertà dei luoghi.
L’autore esplora quell’universo simbolico in cui
“Il corpo-vetrina rivela così una serie di dati personali e di gruppo e alle esigenze di ordine estetico si sposano motivazioni di ordine magico-profilattico-terapeutico, nonché economico-sociale. Il tutto in un territorio culturale di confine sul quale domina, mediando, l’orafo”.
Per documentare il lavoro di ricerca storica, il libro è arricchito da molte fotografie di gioielli o che riportano immagini di donne e di intere famiglie, ritratte nelle foto d’epoca, quando si andava tutti insieme a farsi immortalare e, per l’occasione, si indossavano gli abiti della festa e i gioielli più preziosi.
Sono riportati anche documenti ritrovati negli archivi, provenienti dai monti dei pegni, e copie di altri documenti. Molta della produzione orafa antica è andata perduta perché, con il mutare del gusto, o per cancellare i segni di un passato povero, in epoca moderna sono stati fusi i gioielli antichi per integrare l’oro a bassa caratura con i carati necessari a raggiungere gli agognati diciotto.
Eppure, nonostante la povertà, in Calabria doveva esserci una grande disponibilità di gioielli, come attestato dalla Mostra di Etnografia Italiana tenutasi a Roma nel 1911 in occasione dei festeggiamenti del cinquantenario dell’Unità d’Italia, durante la quale fecero bella mostra di sé oggetti d’arte acquistati in Calabria ed esposti, con gli altri, al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari. Rileva Ottavio Cavalcanti:
“A situazioni di modesta disponibilità pecuniaria corrispondono talvolta massicce (quantitativamente) acquisizioni di beni voluttuari; a situazioni di benessere, caduta verticale della domanda. Tutto ciò non soltanto nei secoli XIX e XX, ma presumibilmente anche nei precedenti”.
L’oro, come ornamento soprattutto femminile, è segno di dignità e prestigio sociale, dà più valore al corpo, definito quale luogo magico, sacro, simbolico. Ad esso si accompagnano pietre preziose, ma anche smalti, conchiglie decorate in cammei, paste vitree, coralli e reliquie.
E Ottavio Cavalcanti, dimostra che i suoi studi,
“attraverso testi che abitualmente non si consultano dagli studiosi di storia dell’arte, come l’agiografia, poi ancora alcune osservazioni fatte in vari luoghi ed a diverse riprese, conducono a questa nuova definitiva conclusione: in ogni epoca, anche in Calabria, sono esistite scuole orafe autonome, influenzate dalle più diverse correnti. Un tragico destino ha pesato su tutta la regione, facendo sparire una ingente testimonianza di tali attività”.
Un libro che documenta ed illustra in maniera ampia e articolata il valore e il significato dell’oro e dei gioielli nella cultura calabrese, colmando un vuoto importante che consente di conoscere meglio la storia regionale.
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