Orme di gatto - Venti racconti felini
- Autore: Autori Vari
- Genere: Amanti degli animali
Il simpatico gatto rosso che troneggia in copertina, accomodato su di una sedia in un dipinto stile Van Gogh, le dimensioni ridotte del libro e la precisazione che si tratti di racconti ci suggeriscono un innocuo e tranquillo libricino da leggersi in un pomeriggio di relax. Ed in effetti la lettura di questa raccolta non richiede poi molto tempo, giusto qualche ora o il tempo di un racconto o due ogni sera, sotto le coperte, prima di addormentarsi.
Se la lettura è breve, è comunque intensa per la generale buona qualità dei racconti e l’originalità della maggior parte degli intrecci, che poco o niente concedono alla storiellina strappalacrime e quasi mai indulgono nella classica descrizione del gattino tenero e avido di coccole. Chiaramente il fatto di trovarci di fronte ad una raccolta ci mette a disposizione una gran quantità di stili letterari ed ambientazioni diverse, cosa piuttosto comune alle pubblicazioni dello stesso tipo. Ciononostante, questo libro in particolare mi ha dato l’impressione di essere il più eterogeneo che avessi mai letto, e questo malgrado gli autori siano tutti italiani e condividano quindi, probabilmente, la stessa mentalità e lo stesso tipo di atteggiamento verso gli animali ed i gatti in particolare.
Una delle probabili cause di questa sensazione è il fatto che non tutti i racconti sono effettivamente dedicati ai gatti, ma alcuni di essi utilizzano l’immagine del gatto semplicemente in modo marginale, come nel particolare travestimento dell’attrice ad una festa o nei vari soprammobili che ricordano ad una madre l’infanzia della figlia; o addirittura la sfiorano da lontano, citando una teoria di fisica quantistica dedicata ad un felino e procedendo poi in tutt’altra direzione. Quasi come se l’unico tema proposto ai vari autori fosse la parola "gatto" nella sua semplicità, con il solo vincolo di introdurla nel racconto in modo logico ed armonioso, senza che si trattasse necessariamente del protagonista.
Il risultato sono venti racconti diversissimi fra di loro, ai quali anche la reazione del lettore sarà certamente molto diversa. Si passa dal divertimento al raccapriccio, dalla tristezza alla risata di cuore, dal ricordo d’infanzia all’ipotesi di un futuro "rovesciato" o addirittura di una disgrazia nello spazio, dal fatto storico o di cronaca all’immagine onirica e poetica della vita oltre la morte (o, per meglio dire, al di là della morte), in un menu estremamente vario e ricco di sapori ed aromi.
In generale, un buon libro di racconti che potrà certamente piacere anche a chi non ama particolarmente i gatti, a patto che non lo annoi l’idea di ritrovarli comunque, sotto qualche forma, in ciascuna delle storie. Personalmente, da amante dei gatti elevo una sola critica: ho notato un certo numero di racconti nei quali i gatti sono ancora dipinti come creature colleriche, vendicative, quasi demoniache, pronte a farla pagare duramente, in modo diretto o indiretto, a chiunque sia loro nemico. E’ vero che gli atteggiamenti estremi, insofferenti e crudeli dei loro nemici giustificano questo tipo di difesa, ma speravo sinceramente che al giorno d’oggi questa figura di gatto da film dell’orrore stesse cadendo in disuso. Sinceramente, il ripetersi di questo stereotipo rende quei racconti che ne sono interessati piuttosto banali, scontati e non molto all’altezza degli altri.
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