Oscar Wilde e il sipario strappato di Gyles Brandreth

Tutti conoscono sicuramente la maestria di Oscar Wilde nello scrivere, la ricercatezza delle sue poesie, l’efficacia delle pièces teatrali, i pungenti aforismi, la travagliata vita privata... Non credo però siano anche al corrente dell’attività investigativa.

Non ne erano a conoscenza semplicemente perché… non esiste! Una bella invenzione dell’autore, Gyles Brandreth, che ha pensato di far indossare al noto scrittore irlandese un abito che nella vita reale non ha portato mai: quello, appunto, del detective.

Un’idea efficace e fortunata, come stanno a dimostrare i due romanzi già pubblicati: “Oscar Wilde e i delitti a lume di candela” e “Oscar Wilde e il gioco della morte”.

In questa terza vicenda, Wilde è al centro di un nuovo caso che coinvolge un’intera compagnia teatrale, preannunciato, già durante il viaggio di avvicinamento in nave, da una macabra scoperta: la barboncina di “Maman” La Grange sepolta viva in un baule riempito di terra.

Un ritrovamento che è solo l’inizio di una serie di efferati delitti che Oscar Wilde dovrà interrompere… ovviamente alla sua maniera.

Oscar e il fidato amico Robert Sherard non avranno tempo per godersi la vacanza!
Splendida, in particolare, la descrizione della Parigi Fin de siècle: la Ville Lumière con tutti i suoi più famosi personaggi.