Ostaggio di Maria Francesca Chiappe

Chi scrive ha già detto che la pandemia da Covid-19 non innesca nei libri né paure, né interesse, ma una blanda indifferenza, perché è stato un avvenimento che verrà metabolizzato e di cui si potrà parlare con la giusta distanza forse solo tra una decina di anni.
L’eccezione è nella letteratura di genere, che avendo come argomento principale crimini e assassini, ha imparato a sfruttare la pandemia solo come contesto di sfondo. Nel caso di Ostaggio di Maria Francesca Chiappe (Castelvecchi Lit edizioni, 2023), l’atmosfera pandemica serve solo per mettere in evidenza dei crimini compiuti in una Cagliari svuotata, anche se “zona bianca”, col mare senza navi, che risplende di nuovo come negli anni Sessanta.

Nei gialli la pandemia funziona perché si lega alla perfezione con gli avvenimenti criminosi. Una bambina di cinque anni piange perché la mamma è sparita, addirittura lasciando la spesa per terra. La donna è Susanna Goghe, anzi, la dottoressa Goghe, perché lavora in uno studio notarile. La zona è il Poetto di Cagliari. I vicini di casa di casa chiedono alla bambina che cosa sia successo, lei risponde che la mamma è andata via di corsa.

La polizia è allertata e il capo della squadra mobile Fernando Corallo, dopo anni, capisce che c’è stato un sequestro di persona. Sembra di tornare indietro nel tempo quando i rapimenti in Sardegna erano all’ordine del giorno, ma poi con la legge che congela i beni della famiglia e i cinque anni di carcere comminati a chi faceva da emissario coi rapitori, l’Anonima sequestri era considerata quasi un capitolo chiuso. Viene avvertito il marito che lavora a Milano e fa su e giù dagli aerei quasi ogni settimana per vedere l’ex moglie, anche se non c’è stato ancora un divorzio formale. Francesco De Angelis, dopo essere stato a lungo con la figlia, decide di portare la bambina dai nonni, dicendole che la mamma tornerà presto.

Il dottor De Angelis è un professionista benestante, che ha molte manie. Ci tiene ad essere magro bevendo a pranzo solo due bicchieri di acqua, è preoccupato per la moglie, che mai lo ha raggiunto a Milano, città che la donna odia con tutta sé stessa. Nel frattempo la giornalista Annalisa Medda, che ha fatto carriera nella televisione locale con la sola forza di volontà e un grande intuito, dà la notizia del rapimento. Lei ha molti informatori anche tra le guardie di Finanza, ma il suo vero contatto è con Corallo. I due si conoscono da un pezzo e se la donna non fosse sposata forse sarebbe scattato anche un interesse sentimentale.

Arriva la richiesta di riscatto e un pezzo di carta d’identità della Goghe, una cifra assurda, difficile dà trovare con il congelamento dei beni, anche se il marito va spesso a Montecarlo. Un uomo che diventa sempre meno credibile: non fa mistero di avere relazioni sessuali in giro e, cosa grave, i litigi con la moglie sono molto accesi e lui ha il vizio di picchiarla, senza peraltro essere stato mai stato denunciato. Anche perché la dottoressa Goghe, oltre al lavoro, frequenta una palestra all’aperto (quelle al chiuso sono interdette per il virus) e le colleghe la descrivono come una donna piena di vita, sempre scherzosa. La sua amica più cara si lascia scappare che Susanna spesso si guardava intorno, era attratta soprattutto dai tipi palestrati e tatuati più giovani di lei. La verità è che la coppia si era sposata per una grande sintonia sessuale.

A quanto pare il sesso era un collante, una volta, ma entrambi i coniugi sembrano ora ricercarlo. Anche se la dottoressa Goghe, a parte la palestra fa soprattutto, dopo il lavoro, la mamma.
Vista la piega presa dal caso De Angelis provvede a trovarsi un avvocato, una donna giovane bionda, molto piacente. Nel frattempo la giornalista continua coi suoi scoop molto seguiti. Fra le tante cose Annalisa decide di parlare con l’avvocata di De Angelis, che però non la convince del tutto. E forse ha ragione dal momento che la donna che doveva tenere a bada i sospetti sul marito della Goghe, viene trovata morta a Cala Fighera, la spiaggia dei nudisti. Dalle indagine sulla donna di legge vengono fuori le prime parziali novità.

L’unica cosa che possiamo dire è che il sesso ha sempre avuto un forte ascendente su una coppia che mai si sarebbe riunita a Cagliari. E anche Annalisa Medda, la giornalista, scopre che il marito Simone ha due telefoni, quello che lei conosce e un altro privatissimo.
Un giallo per niente banale, scritto con grande dovizia di particolari da una scrittrice esperta che si è a lungo occupata di cronaca giudiziaria.