Otrebor e le lunule di Roberto Pasini

“Questo libro racconta la vita di Otrebor, personaggio unico nella recente narrativa italiana, che unisce un’aspra solitudine introspettiva ad un’insaziabile curiosità per le cose, il piacere erotico a quello erottico (la dimensione vuaieristica), l’amore per le parole a quello per i piedi femminili (la piedofilia), il desiderio di trovare la propria identità nel labirinto della psiche, del corpo e degli oggetti a quello di essere “altrodasé” cambiando sempre pelle.”
Dal sito dell’editore

Otrebor e le lunule di Roberto Pasini è una lettura che sorprende, dove nulla ha il sapore del "già sentito". Ho letteralmente divorato le 140 pagine in due serate. Ogni capitolo è profondamente diverso dagli altri, anche se il protagonista è sempre lo stesso, e questo dimostra quanto un uomo sia complesso e quanto i comportamenti di una persona possano essere problematici. Quando si termina di leggere un romanzo le prime considerazioni che si fanno sono sulle sensazioni che lascia. Le prime 65 pagine effettivamente le ho trovate adorabili... non ho potuto non provare un’enorme simpatia per quel ragazzino nel quale in alcune occasioni ho rivisto me bambina. Le parti "lunule" e "piedofilo" hanno tutto un altro gusto (potrebbe essere agrodolce?) e mi hanno lasciato una sorta di insoddisfazione, come se mancasse sempre qualcosa. La parte intitolata "erottica" è spassosissima. Ironica, puntuale, concentrata, perfettamente focalizzata...

In generale mi è piaciuto molto. Oltre alla costante ricerca di capire-conquistare qualcosa, si sente fortemente anche l’alienazione (sempre volontaria?) e questo è aiutato dall’abbandono e dalla ripresa, anche se con molte riserve, della prima persona. Una perfetta esplorazione degli aspetti più oscuri e scomodi di ognuno di noi.