Otto. Luce e ombra
- Autore: J. C. Casalini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Otto. Luce e ombra (Vertigo, 2015) è un thriller psicologico molto particolare, l’opera prima di Jean Christophe Casalini, sceneggiatore e pubblicitario alle prese con un romanzo che può essere tutto ed il contrario di tutto.
Una storia cruda, forte, violenta, evidentemente straziante e carica di significati, da quelli più banali, e comunemente fruibili fino a giungere a quelli più filosofici ed esorcizzabili.
Otto è il protagonista, un mago da strapazzo, che conduce una vita piena di difficoltà e di ostacoli perché non riesce a sfondare, ad avere quel successo che con piacere condividerebbe con la sua fidanzata, nonché assistente, Anna.
L’inizio è la rappresentazione semplice e chiara di un normale rapporto di coppia, di due vite che si sostengono e che cercano di affrontare i problemi dell’esistenza. Purtroppo il senso di inadeguatezza, la sete di successo, l’insoddisfazione vitale che alberga incondizionatamente nell’animo di Otto, lo portano ad intraprendere una strada che probabilmente non si sarebbe neanche lontanamente sognato di poter valutare. Preso dalla sconforto e dall’abbandono, dopo l’ennesimo fallimento, decide di suicidarsi ma proprio sul punto di compiere quel debole gesto, il suo riflesso lo coglie sorpreso ed impreparato, proponendogli un patto al quale è davvero difficile resistere.
Una promessa di eterno successo, di soldi e soprattutto di potere. Da quel momento in poi il riflesso malevolo e luciferino si appropria dell’animo di Otto o meglio dire della parte più fragile, quella debole e caratterialmente inferiore, sostituendola con un atteggiamento da vincitore, da padrone, da perfetto conoscitore di come va la vita e di come si può raggiungere il successo eterno. Sì, eterno, quell’eternità che farà somigliare così tanto Otto ad un Dio, perché diventerà talmente bravo nella sua professione di mago da essere osannato e adorato dai suoi ammiratori come un vero e proprio essere divino.
I suoi spettacoli diventeranno mezzi attraverso cui elementi soprannaturali si desteranno dal torpore dell’ombra e della notte. Eventi paranormali, mirabolanti sceneggiate in cui sarà impossibile riconoscere il confine tra verità e magia. Ed è così che Otto diventerà un emblema, un simbolo di forza e di carattere, ma la sua verità interiore subirà un totale stravolgimento tanto da mettere in pericolo la sua stessa esistenza ed il suo rapporto con l’amata Anna.
Sarà proprio lei a divenire la vittima delle stramberie e pazzie piene di violenze e atti pseudo criminali che Otto compirà, senza mai provare il minimo sentimento di redenzione o voglia salvifica.
Lo stile dell’autore è scorrevole, il romanzo è scritto bene, salvo qualche imprecisione, dovuta probabilmente alla distrazione. La storia è fondata sull’elemento psicologico che diventa la colonna portante dell’intera narrazione ma ben si snoda tra fatti amorali e scene criminali senza mai far perdere l’interesse intrinseco del lettore nello scoprire come andrà a finire la storia.
Otto è un personaggio che richiama il famoso doppio letterario, inevitabilmente. Nel romanzo di Casalini la questione si sviluppa in modo molto eclatante, mettendo in evidenza gli aspetti più perversi, macabri, violenti e carnali dell’animo umano, senza obiezioni di sorta e senza alcun fraintendimento. Otto diventa malefico o forse lo è sempre stato? Cosa è accaduto realmente, da quando ha stipulato quel patto, nel suo io interiore e nella sua mente divenuta così agghiacciante, macchinosa, incredibilmente votata al male e al sacrificio?
La tela del thriller è ben tesa ed è pronta a mietere le sue vittime. Le scene sono descritte in modo intenso e concitato e spesso l’autore si abbandona a rimandi filosofici che impreziosiscono la semplice linearità della situazione e che possono rivelarsi come una chiave di lettura in più per chi ama questo genere di intromissioni.
In generale Otto. Luce e ombra, è scritto bene ma è un romanzo non adatto a tutti. I suoni sono scuri, i colori bui, le parole si spezzano e abbracciano larghi affondi di delirio e di follia. Il ritmo è incalzante e diventa spesso feroce e frenetico.
L’atteggiamento dell’autore è disinibito, quasi altezzoso, consapevole della propria creazione e della sua forza attrattiva. Un’immaginazione priva di ostacoli, che fluisce, bagna, raccogliendo tutto l’inenarrabile. Il senso di onnipotenza oscura tutto e nello stesso tempo lo illumina, perché è proprio nel gioco tra luce e ombra che si dispiega tutta la storia, un gioco che diventa doppio, e di cui è impossibile non immaginare il vincitore.
Attacchi gotici, rimpianti demoniaci, un oscuro ed inquietante protagonista che non ammette sconti, il suo riverbero malefico e terribile illumina ogni angolo e ogni spazio della pagina, senza lasciarti alcuna possibilità di fuggire. Pare quasi non ci sia nessuna speranza, né per lui, né per Anna, né per te.
Un finale innegabilmente aperto che lascia tutto ancora più sospeso di quanto non lo sia già. Una sospensione dannata che tiene fin dall’inizio il fiato sospeso del lettore di fronte ad una storia che non risparmia colpi di scena e qualche colpo basso.
Angosciante e delirante, Otto tenterà di sedurvi in tutti i modi possibili, con visioni e allucinazioni, con un incredulo e sensuale illusionismo, mostrandovi cosa si cela dentro l’animo umano quando non c’è più il buio a nasconderlo.
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