Oxen. La prima vittima di Jens Henrik Jensen

La fama di maestri del thriller che accompagna gli scrittori di gialli scandinavi non è certamente usurpata e Jens Henrik Jensen, giornalista danese ormai famoso per la trilogia che ha per protagonista il pluridecorato soldato Neils Oxen, in corso di traduzione in tutti i paesi europei, è certamente all’altezza delle attese. Già premiato con un prestigioso Reader’s crime Award, Jensen ci accompagna nelle oltre 500 pagine del libro, "Oxen. La prima vittima" tradotto da Margherita Podestà Heir con una lingua affilata ed essenziale, in una storia difficile che attraversa non a caso mezza Europa.

Si comincia con un cane impiccato ad un albero nei pressi di Malaga: il padrone, un influente imprenditore danese che si è trasferito in Spagna, muore in un misterioso incidente d’auto. Poco dopo un altro cane viene ritrovato, impiccato anch’esso, in una grande tenuta in Danimarca, di proprietà di una sorta di filantropo, un potentissimo uomo d’affari che ha relazioni con le personalità più influenti della società danese. Anche lui in una sala del suo prestigioso castello viene trovato ucciso. Ma non solo la polizia si interessa al misterioso delitto, anche i servizi segreti prendono in mano le indagini: il capo dell’intelligence, Axel Mossman, il suo vice Martin Rytter, la sua assistente Margarethe Francke, sembrano molto interessati ad indagare a fondo e si servono di uno strano personaggio, una sorta di barbone dai capelli incolti, che vive accampato in un bosco nella proprietà del ricchissimo Otto Corfitzen, il proprietario del castello e presidente di Consilium, l’ente assistenziale che protegge i bambini anche all’estero.
L’uomo, Oxen, è un ex poliziotto, ex soldato che ha combattuto in Bosnia, in Kosovo, in Afghanistan, ricoprendosi di gloria, ma deciso ad abbandonare tutto e a rifugiarsi nell’anonimato e nel silenzio, unica compagnia un cane bianco, Mr. White. Perché il capo del servizio segreto si rivolge a lui per un aiuto nelle indagini? Cosa si nasconde dietro le personalità di questi uomini? Che fa il doppio gioco? Chi sono i buoni, chi i cattivi? Cosa accade davvero dentro le mura segretissime del castello? Solo riunioni di amici per una battuta di caccia?

Misteri su misteri, adrenalina pura, suspense continua, leggere per credere! Man mano che le pagine del romanzo scorrono, ci imbattiamo in storie inedite, in un passato lontano e misterioso, in un presente oltremodo imbarazzante. Nella moderna democrazia danese sembrano accadere cose al limite del credibile, ma forse il giornalista Jensen conosce il suo paese molto meglio di noi lettori. Un libro ben scritto, ben raccontato, capace di aprire scenari inquietanti su l’essere e l’apparire, sull’ambiguità delle nostre informazioni, sui retroscena spaventosi che scorrono dietro alle nostre percezioni. La protagonista femminile, la bionda ed efficiente Margarethe, ha subito l’amputazione di una gamba in servizio. La sua mutilazione sembra una metafora di quanto sia imperfetta ed incompleta il nostro rapporto con la realtà.