Pagine d’amore di Karen Kingsbury

Perché non aveva rivelato a Ryan Kelly che il legame che allora li univa non era solamente amicizia ma una “fortissima, innegabile alchimia”? A Portland nell’Oregon, Molly Allen ne era convinta anche adesso, sette anni dopo, mentre stava per passare quel “Venerdì Nero” dopo il Giorno del Ringraziamento.

“L’anno appena trascorso, la sua vita, il Natale... sarebbe stato tutto diverso se solo lei avesse parlato”.

Ora era il tempo dei ricordi ed era un dolore necessario rivedere il video girato con Ryan, che era la summa di quei due meravigliosi anni trascorsi all’Università di Belmont nel Tennessee quando Molly, giovane ereditiera in attesa di rilevare l’azienda di famiglia, aspirava a diventare una violinista della filarmonica. Ryan invece “diceva di voler andare in tournée con una band di musica country e guadagnarsi da vivere suonando la chitarra”. I ragazzi erano entrambi fidanzati, Molly con Preston J. Millington III, bello ma terribilmente banale, Ryan con una giovane del suo paese di origine, Carthage nel Mississippi:

“usciamo insieme dal primo anno delle superiori. Le nostre famiglie frequentano la stessa chiesa”.

Ciò che avevano in comune era che le vite di entrambi erano state già decise. Ma Molly e Ryan si erano promessi di farsi coraggio a vicenda, “di puntare solo dove il cuore diceva loro di andare”. Era bello ritrovarsi nella sala lettura della libreria The Bridge situata in un edificio antico al centro di Franklin, a sud di Nashville, città della musica, che un tempo durante la guerra civile era stato usato come nascondiglio dall’esercito dell’Unione. Il negozio gestito da Charlie Barton, un signore attempato molto amato dagli abitanti di Franklin, e da sua moglie Donna, vendeva libri nuovi e usati, perché per l’uomo i volumi erano elementi di unione tra il passato e il presente, il presente e il futuro. I libri

“univano le persone tra loro e offrivano loro la via per raggiungere mondi che altrimenti non avrebbero conosciuto”.

The Bridge “il ponte”, una libreria in cui sentirsi a casa. Quel luogo meraviglioso era diventato per Molly e Ryan il loro piccolo mondo privato, il loro nascondiglio segreto composto di logori pavimenti di legno di pino mentre pareti e porte si erano sformate e non erano più squadrate. Erano trascorsi così due anni indimenticabili, leggendo e rileggendo Jane Eyre di Charlotte Bronte, senza mai parlare dell’unica cosa che all’epoca sembrava così evidente “che avrebbe potuto fare la differenza”. Sia Ryan sia Molly non si erano mai domandati se la loro amicizia fosse stata “una copertura per qualcosa che era sotto gli occhi di tutti. Che forse erano innamorati”. Ora il video era terminato e Molly con il cane Sam accoccolato sul pavimento accanto a lei, mentre le lacrime le rigavano le guance come accadeva ogni volta che lo guardava, non riusciva a non pensare sempre alla stessa cosa.

“Come Rhett Butler in Via col vento, avrebbe dovuto dire qualcosa”.

Pagine d’amore (Tre60, 2014, titolo originale del volume The Bridge, traduzione di Anna Ricci) celebra il potere che hanno i libri nella nostra vita, un potere magico e irrinunciabile. Le pagine di un volume possono cambiare un’esistenza e perché no, addirittura salvarla. Per questo motivo Charlie Barton aveva aperto la libreria, per dare a tutti la possibilità di vedere il mondo attraverso le pagine di una storia, proprio com’era accaduto a lui. Il libraio innamorato dei libri non aveva mai desiderato la libreria con l’idea di guadagnarci o fare fortuna in fretta, del resto non avevano prezzo tutti i ricordi degli eventi indimenticabili che avevano avuto luogo lì dentro.

Karen Kingsbury, autrice da 25 milioni di copie nel mondo, con questo romanzo scrive una favola contemporanea che contiene la fiamma della speranza anche quando tutto sembra oramai perso per sempre.

“Come un sempliciotto di Carthage, Mississippi, e una giovane intellettuale di San Francisco, California, hanno scoperto di avere qualcosa in comune percorrendo Franklin Road, da Music City fino alla The Bridge, la migliore libreria indipendente del mondo”.