Palermo Capitale del Regno. I Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei
- Autore: Aa.Vv.
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Palermo Capitale del Regno. I Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei a cura di Francesca Spatafora (editore Palermo University Press, 2019) è una pregevole pubblicazione che attiene ai molteplici aspetti di un periodo storico particolare che ha avuto effetti rilevanti anche per la storia del Museo Salinas e per la tutela e la conoscenza del patrimonio storico-archeologico. E questo, oltre ad essere il catalogo dell’omonima mostra svoltasi da dicembre 2018 a giugno 2019 curata da Francesca Spatafora, già direttore del Museo.Significativo il suo contributo che basandosi su fonti archivistiche, verifica come la cultura dell’epoca fosse “fortemente condizionata da quei sentimenti patriottici che, nel patrimonio storico e artistico della propria terra, riconoscevano le radici e l’identità di un popolo”. In questo contesto prese vita la nuova istituzione museale dove il direttore Antonio Salinas definì il museo a lui poi intitolato “opera del nuovo Risorgimento politico d’Italia”; Palermo voleva imitare Napoli, dove Ferdinando I aveva fondato il Museo Reale di Napoli.
Oltre il contributo di Francesca Spatafora, i validi saggi in numero undici di diversi studiosi di livello ( Daniele Palermo, Clemente Marconi, Massimo Osanna, Laura D’Esposito e Francesco Muscolino, Rosanna Equizzi, Chiara Portale, Antonina Imboccari e Laura Toniolo, Cristina Polizzi, Simone Rambaldi) in una loro apparente continuità, così come contenuti nel volume, affrontano tematiche di vario genere mettendo in evidenza la validità della politica culturale borbonica, offrendo al lettore un quadro delle ricerche avviate dai sovrani di Casa Borbone.
Si affronta l’archeologia in Sicilia al tempo dei Borbone sotto diversi aspetti, sfatando il luogo comune che solo dopo l’Unità l’Isola avrebbe conosciuto la ricerca scientifica e un’efficace tutela e valorizzazione del patrimonio dei beni culturali. A lungo operò dal 1827 e anche dopo l’Unità la valevole Commissione di Antichità e Belle Arti in Sicilia.
I vari contributi si caratterizzano per l’uniformità e per la contestualizzazione storica nel trattare le varie collezioni di cui vengono trattati gli aspetti storici e culturali ma anche quelli più propriamente archeologici.
Palermo, fu capitale del Regno solo per n anno, essendo dal 1817 la capitale spostata a Napoli e questo volume mette in luce l’importanza del ruolo ricoperto. Nel 1805 Ferdinando I di Borbone aveva trasformata la Real Accademia di Palermo in Real Università degli Studi e dal Collegio Massimo dei Gesuiti la aveva trasferita alla Casa dei Teatini accanto alla Chiesa dell’Ordine.
Nei Borbone fu sempre presente l’attenzione allo studio, alla Storia dell’arte, all’Archeologia. Donazioni varie vennero effettuate nel corso del tempo da diversi nobili e dagli stessi monarchi, di opere che si trovavano a Napoli. Il caso più eclatante dell’interesse mostrato dai Borbone si palesa nel caso delle Metopi del Tempio di Selinunte che, pur ritrovate da ricercatori inglesi, rimasero grazie al loro intervento e strenua ostinazione, nel Museo di Palermo.
Notevole l’impegno legislativo manifestato poi in questo campo dai Borbone che questo volume mette in rilievo, facendo conoscere a un vasto pubblico quella che è una realtà storica a volte non obiettivamente manifestata persistendo una pregiudiziale antiborbonica.
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