Palermo al tempo dei Beati Paoli
- Autore: Adriana Chirco
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Un viaggio nel tempo, quello che compie il lettore di questo accattivante libro, "Palermo al tempo dei Beati Paoli", immergendosi in un’epoca caratterizzata da sopraffazioni e privilegi. Adriana Chirco è da tempo interprete e scrittrice appassionata della Palermo migliore, quella monumentale ed architettonica, con opere e guide di indubbio valore culturale e divulgativo che hanno fatto conoscere itinerari inesplorati.
Il libro di cui si tratta, vuole essere da supporto a chi si pone a leggere l’opera di Luigi Natoli, autore del rinomato “I Beati Paoli” assolvendo il compito di annotazione e riferimento. È un libro che fa innamorare di Palermo dove la città è descritta attraverso percorsi e luoghi che stimolano a conoscerla sempre di più. Ci si incuriosisce leggendo di passaggi segreti sotto gli splendidi palazzi nobiliari e caverne sotterranee dove si riunivano queste associazioni.
Si spiega in questo fascinoso ed intrigante volume, l’allocazione precisa di dove esattamente si trovavano descrivendo con dovizia di particolari come si svolgeva la vita materiale in quell’epoca.
L’origine della denominazione “Beati Paoli” è abbastanza complessa. La tradizione vuole che a Palermo, sin dall’epoca medioevale ci fossero gruppi di persone che esercitavano una sorta di giustizia alternativa a quella istituzionale. Nel 1518 il Viceré Ettore Pignatelli, aveva chiamato Francesco di Paola per fondare un convento nei pressi di Palermo. In quel momento storico sarebbero stati attivi altri ordini religiosi che si distinsero per la fattiva azione sociale ed assistenziale che pose in essere un avvicinamento alle classi meno abbienti.
Una piccola chiesa, posta a Nord della città presso Porta Carini, venne affidata alla congregazione di Francesco di Paola ed accanto venne edificato un convento. I frati che seguirono Francesco di Paola, iniziarono la loro attività e nel giro di pochissimo tempo questi divenne Beato e di poi Santo e tutti i confratelli presero così la denominazione di Beati Paoli.
Il nome medesimo di Beati Paoli venne attribuito alla setta che si caratterizzava per il vestire un abito da frate, confondendosi così con la gente comune, potendo così ascoltare nelle chiese i discorsi della gente senza destare sospetto; tale accorgimento era inoltre utile per incontrarsi segretamente.
"Palermo al tempo dei Beati Paoli" di Adriana Chirco narra di una Palermo in un periodo del Viceregno spagnolo di trenta anni, dal 1698 al 1728, una fase di particolare opulenza per la città di Palermo in cui erano attivi i migliori architetti, artigiani e artisti. Era il periodo in cui si stava costruendo via Maqueda con intorno i sontuosi palazzi edificati dai nobili che venivano dalle campagne. La suddetta via si incrociava con il Cassaro, uno degli itinerari che Adriana Chirco indica tra quelli dei Beati Paoli. Oggi ha preso il nome di via Vittorio Emanuele, un tempo l’asse principale della città ove si svolgevano le feste, le cavalcate, le processioni religiose. Il libro, organizzato per itinerari si legge come una vera guida, precisa ed accurata con vari percorsi negli antichi quartieri, pieni di angoli nascosti e fascinosi di cui la città è piena, un tempo dei Beati Paoli.
Palermo al tempo dei Beati Paoli
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