Pane del bosco. 2020 - 2023
- Autore: Chandra Livia Candiani
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
No, Chandra non è il suo nome di battesimo che è Livia all’anagrafe. E infatti molto spesso i suoi libri vengono pubblicati con in copertina il nome per esteso, Chandra Livia Candiani. Chandra usa questo nome, derivato dagli studi sul buddismo e dai suoi viaggi per trovare le fonti di questa religione; che religione, è bene specificarlo, non è ma piuttosto uno stile di vita. È uscita nel 2023, nella collana bianca di Einaudi, una nuova raccolta di poesie intitolata Pane nel bosco. 2020 - 2023.
La cosa che resta dopo aver letto queste poesie è un sentimento di provvisorietà, di quieta tristezza. Una casa in un bosco coi rumori delle bestiole e il vento. La Candiani ha lasciato veramente Milano, dove risiede abitualmente, per andare in mezzo al bosco, in una casa isolata. Il motivo alla base sembra quello di lasciare la città durante la pandemia per poi fare ritorno quando il contagio si era diradato, perché non è mai cessato e c’è ancora e non accenna a lasciarci in pace. Ma questa è per l’appunto la realtà; nell’immaginario poetico sono solo due le poesie in cui si capisce che si parla espressamente del virus.
A tal proposito, chi scrive ebbe a dire che non riusciamo a metabolizzare il virus in quanto si tratta di processi lenti e che dunque i tentativi di scrivere un romanzo o una raccolta di poesie sul contagio hanno sempre dato l’impressione di una forzatura, di "una cosa che andava fatta".
Al di là di questo, c’è questo bosco di cui l’autrice scrive sempre, anche in maniera ossessiva, grata alla vita per le sue bellezze, mentre il nostro "io" è lacerato, confuso.
Il bosco ha preso il posto di un uomo / il bosco ha preso il posto di una donna / ha preso il posto di un gruppo / di persone in piedi / e di un gruppo di persone sedute. / Nel bosco puoi camminare / e anche / aggirarti / puoi osservare acutamente / sospesa / a una non rumorosa distrazione. / Nel bosco succedono molte vite e non è un / un posto, / ma un insieme, di reticoli di incontri e / scambi, / non c’è nascita e non c’è morte, /c’è sinfonia di slanciarsi e ripiegarsi, / balzar fuori e tornare terra polvere nuova. / Nel bosco vieni chiamata e perdi il nome / sei molto spoglia in ogni stagione / eppure balli o fischi sei un po’ uccello e /
libellula / ma anche foglia e scorrere d’acqua. Esci / nuova nuova ma non se ne accorge nessuno / tranne un sorriso invivibile.
Il bosco come ancora di salvezza e di solitudine, ma per raggiungere questo obiettivo bisogna abituarsi e soprattutto non avere paura. Il bosco sembra nella poesia uno degli ultimi baluardi semmai dovesse accadere qualcosa di grande: una nuova guerra, una nuova pandemia, una nuova carestia.
Sono versi asciutti, quelli della poetessa Chandra Livia Candiani nel suo Pane nel bosco, versi netti che ci danno calore in un inverno che arriva inaspettato.
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