Paranoid Park di Blake Nelson

Alex è spericolato, sveglio, non si separa mai dal suo skate. E’ sempre con Jared, uno skater di qualche anno più vecchio e molto più bravo. I luoghi giusti li conosce tutti, solo ad uno non osa avvicinarsi. E’ Jared a spronarlo, alla fine lo porta in quel luogo da brivido, il Paranoid park, dove si dice che uno sia anche stato accoltellato. Dove i veri skater si ritrovano, gente con le palle. Alex non si sente pronto, Jared lo rassicura: "Nessuno è mai veramente pronto per il Paranoid Park".

E quella sera Alex ha deciso: niente amici, niente svago, niente ragazze, va al Paranoid Park, si siede sullo skate e osserva il talento degli altri. Incontra un tizio, pare conosciuto, forse un poco di buono, tutti lo chiamano Scratch, che gli chiede la tavola in prestito, Alex a malincuore non riesce a dire di no. In qualche modo quello spericolato lo attrae e i due scelgono di fare una vera bravata insieme, una sorta di test, prendere un treno in corsa. E’ un successo, fino a quando i due non si ritrovano alle calcagna uno sbirro, ma non uno qualsiasi, il suo manganello dev’essere di metallo, e non esita a menare pericolosi fendenti. Scratch viene colpito, Alex, nel panico, lo difende brandendo l’unica cosa abbia sotto mano, lo skate. Avviene l’irreparabile. Scratch si dilegua.

Alex si ritrova sotto shock, cosa fare? Chiamare con la radio della polizia? Come dimostrare che è stato un incidente? Dirlo a suo padre? Ma se i suoi si sono appena separati e già la famiglia se la passa male, sa che finirebbe col farli divorziare. Amici? Ce ne fosse uno vero! Alex è da solo coi suoi sensi di colpa, con l’incomunicabile, quasi sopraffatto dalla speranza che lo trovino e che tutto venga alla luce.

Recensione di leo’s