Paulette 1 di Wolinski e Pichard

Se dico "Charlie Hebdo" sicuramente torniamo indietro al ricordo dell’attentato avvenuto nel gennaio 2015. Ma ricordarsi di Charlie Hebdo solo per questo avvenimento sarebbe riduttivo e superficiale. Per capire cosa è stato Charlie Hebdo fino a oggi bisogna conoscere la mente vulcanica e irriverente di Wolinski, fondatore del periodico e vittima dell’attentato del 2015.
La scintilla che ha dato inizio ad una delle riviste più dissacranti della Francia parte con le vicende di Paulette, di cui Wolinski e Pichard sono stati i creatori. Igort con la sua Oblomov Edizioni (2020) ci ripropone una prima raccolta di storie, caratterizzate da un insieme di trovate grottesche e bizzarre, di cui la disinibita Paulette è protagonista.

Satira, provocazione, tanto divertimento, conditi da un erotismo velato ma non troppo, tanto caro a Pichard, con gag che riprendono l’immaginario sensuale degli anni Settanta, trovate stravaganti e ambientazioni alla Corto Maltese. Paulette, giovane, ricca, bella e apparentemente svampita, ne è la regina, con personaggi che vanno, ritornano, mutano, anelano a diventare comprimari, ma sfuggono alla banalità e prevedibilità.

Il valore artistico delle tavole realizzate è altissimo, con rese grafiche dai forti contrasti, la mano di Pichard che dimostra la sua padronanza e scioltezza. Sebbene sia un insieme di storie autoconcludenti, con alcuni personaggi che ritornano, si resta un po’ orfani di Paulette e la voglia di leggerne il secondo volume è senz’altro forte.