Per un buon uso della vecchiaia - Renata Pucci
- Autore: Benisichi
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2015
Renata Pucci di Benisichi non è nuova a deliziare il lettore con brevi, gustosi e divertenti saggi che nella loro leggerezza costituiscono dei veri e propri racconti di vita vissuta. L’autrice è personaggio poliedrico dai molteplici interessi e, oltre a scrivere con successo come narratrice, è stata giornalista, docente e traduttrice. Con il garbo e l’eleganza che la distingue in quest’ultima opera pubblicata da Sellerio nel 2015 dal titolo “Per un buon uso della vecchiaia”, Renata Pucci di Benisichi, per nulla timorosa di confrontarsi con il celeberrimo "De Senectute" di Marco Tullio Cicerone, tratta il tema della vecchiaia con una raccolta di massime, aneddoti e considerazioni che sono uno specchio del suo stile di vita e del suo modo di confrontarsi con questa che solo pochi, ma buoni, definiscono essere il miglior periodo del nostro transito terrestre. Alcune massime esplicitano e sintetizzano quello che il vero pensiero di Renata Pucci di Benisichi su questo periodo della vita che ci offre non pochi vantaggi personali nel modo di stare e confrontarci con gli altri. Si vorrebbero citarne più di una ma si vuole non far perdere al lettore il piacere di assaporare e gustarsi il breve ma intenso saggio o meglio da definirsi raccolta di memorie e considerazioni, delle quali si riporta uno tra i passaggi più significativi che coglie il senso dell’intera opera:
«Con moderazione, coltiva l’orgoglio di essere vecchia: tu hai vissuto a lungo, traendo gioie e stimoli dalla vita che ti è trascorsa fra le mani. E poiché quell’età, quel tempo che dovrà venire, verrà con certezza, e non puoi combatterla né vincerla: porgile la mano con un finto sorriso ingannatore. Ma non arrenderti inerme, o lei ti sbranerà».
Ma ancora altre brevi perle di saggezza:
"Oh, l’arrivo della vecchiaia è come essere penalizzati per un crimine che non si è commessi”
“Il vantaggio è che noi siamo anziani e siamo stati giovani, e voi, no!”
“Ogni anno che vivi,c’è sempre qualcosa in più da ricordare, da capire”
In conclusione “Per un buon uso della vecchiaia” è un volume da leggere con gusto per la grande piacevolezza e raffinatezza della scrittura che riflette quella dell’autrice che ci illumina e ci erudisce sulla scorta delle sue esperienze personali e non solo, invitandoci a considerare per nulla spregevole questa fase della vita da ritenere per alcuni e certo non per minuti aspetti, sicuramente non da meno delle altre e che anzi offre a chi la raggiunge non pochi vantaggi e privilegi.
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