Pianoforte vendesi
- Autore: Andrea Vitali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2009
L’uscita del nuovo romanzo di Andrea Vitali è stata accolta, da parte dei lettori, con una certa perplessità. Questo non perché la vena creativa o lo stile di Vitali abbiano subìto un calo (tutt’altro), ma perché, in realtà, le parole “nuovo” e “romanzo” andrebbero scritte fra virgolette. Non solo, infatti, non si tratta di un romanzo ma piuttosto di un racconto lungo: non è neppure un inedito, in quanto già pubblicato lo scorso anno nella collana “Corti di carta”, allegata al Corriere della Sera. Nessuna variazione, nessun ampliamento: è semplicemente, se vogliamo definirla così, una ristampa. Fra chi si è indignato per questa operazione, chi ha risposto che, invece, è una bella sorpresa per coloro che non sono riusciti ad accaparrarsi il “Corto di carta” (ormai introvabile), e chi, comunque, si è lamentato del prezzo, considerato eccessivo rispetto alla mole del libro, lasciamo che ciascuno tiri le proprie somme. Riguardo all’ultima obiezione mi piace solo osservare che, per quanto mi riguarda, il valore di un libro non si misura dal numero delle sue pagine. Gli scaffali delle librerie sono pieni di trascurabilissimi volumi di 300 pagine e di capolavori di 80…
Detto questo, il racconto è, come solitamente la prosa di Vitali, delizioso. Anzi, ha qualcosa in più: è magico. Cominciamo dall’atmosfera nella quale è immerso: l’azione si svolge nella notte dell’Epifania, con un’aria di freddo, neve e festa che avvolge tutto il paese di Bellano (il luogo deputato per i nostri appuntamenti periodici con il Dott. Vitali). Anche per questo la pubblicazione è stata ripetuta con ottima tempistica: avvicinandosi le feste natalizie, questo racconto risulta perfettamente in tema con il periodo festivo, e sarà piacevole regalarlo, regalarselo e leggerlo nel confort della propria casa, magari accanto ad un camino acceso e con la neve che turbina fuori dalla finestra… In un silenzio magico, ovattato, interrotto solo a tratti dal tintinnare di campanelle lontane, forse suonate da bambini festosi o forse, chissà, da spiriti di un tempo passato…
Felpati, prudenti, si avvicinano i passi del protagonista. Lo chiamano “il Pianista”, ma in realtà è un ladro. Il soprannome gli viene solo dalle mani lunghe ed affusolate: lui, con la musica, non ha proprio niente a che fare. Eppure sarà la musica che cambierà il suo destino, in questa fredda serata nella quale si è spinto fino a Bellano con la prospettiva di fare un buon bottino fra la gente assembrata per la processione dei Re Magi. Un cartello su di un portone, “Pianoforte vendesi”, gli fa balenare la bislacca idea di rubarlo, quel pianoforte. Un improvviso peggioramento del tempo, spingendo le sue potenziali vittime a rimanere chiuse in casa, lo porta ad avventurarsi nell’appartamento, che gli hanno detto essere disabitato, per cercare comunque qualcosa da portare via. E’ lì che inizia la magia ed il cammino verso la redenzione del Pianista, coinvolto in una situazione soprannaturale che ricorda piuttosto il “Canto di Natale”di Dickens. La realtà, rappresentata da due tutori dell’ordine (immancabili, nei romanzi di Vitali) arriva bruscamente, ma deve anch’essa arrendersi al mistero…
Il consueto stile semplice e bonario di Vitali, in questa occasione, si ammanta di noir e di stupore, con una spruzzata di stelle miracolose. Quasi una favola natalizia a lieto fine.
Pianoforte vendesi
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"Pianoforte vandesi" -Andrea Vitali-
..."commedia umana", breve e concisa dal linguaggio per nulla declamatorio!
Il tutto conferisce enfasi al romanzo, che nelle poche ore di lettura regala splendidi attimi... da un confuire di mere realtà (nn sempre felici), al sogno, all’irrealtà...facendo quasi svanire la linea di demarcazione che le separa...
Se vi va leggetelo! Specie per coloro che nell’arte rivedono un pò di "magia"...