Piccolo viaggio nell’anima tedesca
- Autore: Vanna Vannuccini e Francesca Predazzi
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
Si può spiegare l’anima di un popolo attraverso la sua lingua? È quello che hanno tentato di fare in maniera magistrale le due autrici dello snello volume Piccolo viaggio nell’anima tedesca.
Vanna Vannuccini e Francesca Predazzi, due corrispondenti dalla Germania, provano a farci conoscere i nostri “cugini” tedeschi che tanto spesso ammiriamo, ma che altrettanto critichiamo, passando in rassegna alcune parole e modi di dire più frequenti e che spesso non trovano un’adeguata traduzione nella nostra lingua. Chi si avvicina a questa schwere Sprache si imbatterà nella differenza tra lo stato in luogo che vuole il dativo e il moto a luogo che si esprime con l’accusativo, o nelle due diverse traduzioni del nostro verbo “andare” con gehen, se si va a piedi, o fahren se si va con un mezzo. Ma se invece si prende l’aereo? Attenzione, il verbo giusto in questo caso sarà fliegen! O le due diverse parole per “patria”: Vaterland “che ha un suono più grave e solenne” e Heimat “che fonde la casa natia, il suolo e l’appartenenza in un unico corroborante sentimento”. A chi non sono sfuggite le classiche, lunghe parole composte che creano spesso non pochi problemi di traduzione? Come per esempio la parola più lunga tedesca: Rindfleischetikettierungsüberwachungsaufgabenübertragungsgesetz, ovvero “legge per la ripartizione dei compiti sul controllo delle etichettature della carne bovina”.
Ogni cosa, ogni situazione specifica deve avere una sua denominazione. Ecco proliferare quindi una grande quantità di neologismi. Ma la lingua tedesca è questo: precisione e capacità di astrazione. Del resto si tratta della lingua della filosofia, della psicanalisi e della tradizione romantica.
Le due giornaliste in uno stile semplice e asciutto hanno unito insieme la lingua, la cultura e la storia di questo popolo tanto affezionato “all’importanza della parola” per fornirci un ritratto completo della Germania. Non potevano non iniziare con Weltanschauung (“la visione del mondo”), per poi proseguire con Nestbeschmutzer (“l’insozzatore del nido”), Querdenker (“il pensatore laterale”), Schadenfreude (“la gioia per le disgrazie altrui”), Zweisamkeit (“l’isolamento della coppia”), Vergangenheitsbewältigung (“l’elaborazione del passato”), Männerfreundschaft (“l’amicizia tra uomini”), Zweckgemeinschaft (“l’unione per interesse”), Mitläufer (“chi va con la folla”), Feierabend (“il riposo della sera”), Rechthaber (“coloro che hanno sempre ragione”), Quotenfrauen (“le donne in quota”), Wanderweg (“il sentiero per le gite a piedi”), Unwort (“la non parola”), Zeitgeist (“lo spirito del tempo”).
Partendo dall’analisi di ogni singola parola, alla quale è dedicato un intero capitolo, e alla quale sono collegate molte altre parole “tipiche tedesche”, ripercorriamo le tappe più importanti della storia, della letteratura e della cultura della Germania.
Un libro molto originale, adatto anche a chi non ha un’approfondita conoscenza della lingua e cultura tedesca e consigliato a chi guarda alla Germania attraverso i classici stereotipi. Vale davvero la pena di leggerlo per imparare a conoscere l’anima e il modo di pensare di un popolo molto vicino a noi.
Piccolo viaggio nell'anima tedesca
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