Pittori Napoletani del Seicento
- Autore: Achille Della Ragione
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2010
Achille Della Ragione in “Pittori napoletani del Seicento” confronta fonti d’archivio con dipinti e disegni, analizzando opere inedite di collezioni private o esposte in musei e gallerie d’arte di tutto il mondo. Costruisce il percorso che alcune opere hanno seguito per raggiungere sedi lontane da Napoli, restituendo un po’ di fama e notorietà ad artisti che nel Seicento erano apprezzati oltre il confine del Regno delle due Sicilie.
È il caso di Aniello Falcone, che, particolarmente famoso per le opere rappresentanti le battaglie, aveva una fama che
"giunse fino alle Fiandre grazie al suo mecenate mercante Gaspare Roomer, che inviava molte sue opere in nord Europa, dove erano particolarmente apprezzate dai collezionisti ed è all’estero che bisogna cercare la sua produzione, quasi sempre non riconosciuta e confusa sotto il nome di colleghi stranieri".
È così che scopre in una collezione privata bolognese un inedito di Falcone con Sansone contro i Filistei in cui la sigla dell’artista è riportata in un curioso originale spazio: il fiocco celeste sul cavallo bianco in primo piano.
"Altre caratteristiche patognomoniche del pittore che compaiono nella tela bolognese sono il guerriero caduto in primo piano, sotto la groppa del cavallo ed il fumoso polverone all’orizzonte. In verità nel dipinto i caduti sono più di uno ed in particolare le sembianze di quello posto sulla sinistra assomigliano in maniera sorprendente al personaggio più volte rappresentato dal Falcone e che taluni ritengono sia un autoritratto criptato".
Le opere, per rispondere alle esigenze della Chiesa, dopo la vittoriosa battaglia navale di Lepanto contro i Turchi del 1571, rappresentarono spettacolarmente i trionfi della cristianità sugli infedeli. Così,
"le battaglie dei pittori napoletani sono esaltate spesso da un cromatismo virile con una pennellata vivida e marcata, con dei rossi e degli azzurri molto forti, che danno la sensazione che si sia voluto ricalcare l’asprezza dei combattimenti e l’animosità dei contendenti"
e la rabbia dei contendenti sembra travalicare la superficie della tela. E c’è il confronto tra le concitate scene di Falcone con le più pacate opere di Luca Giordano e De Matteis, che si misurarono episodicamente col tema della battaglia. L’autore tratta anche Caravaggio e il tema della Flagellazione in San Domenico Maggiore, la figura di Diana De Rosa, sorella maggiore di Pacco De Rosa, Santafede e il suo modello dirittura devozionale, "realistico ma pieno di decoro", il napoletano "doc" Domenico Gargiulo, che ritrae i tumultuosi avvenimenti della Napoli vicereale. Trattati anche il Barocco interpretato da Luca Giordano e Mattia Preti, Solimena e Rosa, e tanti altri artisti che a Napoli hanno rappresentato l’esigenza della Chiesa di esaltarne i trionfi, e, come sostiene Achille Della Ragione:
"Girare per collezioni private all’estero, invitato dai proprietari e scoprire che la pittura napoletana del Seicento è praticamente ubiquitaria è motivo di orgoglio, oltre che di interesse per lo studioso, che viene a trovarsi davanti ad inediti a volte molto belli."
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