Profumi ed essenze alla corte dei califfi, l’arte di catturare un sogno
- Autore: Caterina Greppi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
Caterina Greppi è una valente orientalista, docente di lingua araba che per caso si è imbattuta in un testo arabo, per la prima volta da lei tradotto, il famoso Riassunto sugli aromi (Muẖtaṣar fī al-ṭīb, Ndr) di cui non è certo l’autore, forse un medico egiziano o un antico persiano sempre di epoca medievale.
Profumi ed essenze alla corte dei califfi (Dario Flaccovio editore, 2023) è un libro che apre diverse chiavi di lettura sebbene l’autrice lo definisca espressamente uno studio storico che però ha come sottotitolo di copertina L’arte di catturare un sogno. Difatti leggendolo si scopre come entrino in gioco diverse branche del sapere, materie e argomenti.
Innanzitutto pare porsi rilievo alla geografia, in quanto si rimanda al mondo misterioso dell’Oman perché si inizia a parlare della corte dei Califfi, di profumi ed essenze. Ma aldilà dell’aspetto geografico si collega l’aspetto filosofico e quello antropologico.
Come lo stesso professor Franco Cardini che cura l’introduzione afferma che in queste pagine si compie un percorso dalla parola alla forma e da lì si apre un mondo che porta al Mediterraneo.
Il mercato delle spezie era quello destinato agli aromi, profumi, presenti in tutti i paesi nel mondo arabo e adoperati non tanto per compiacere gli altri ma soprattutto per sé stessi.
Vi sono adesso corsi professionali finalizzati ad acquisire una esperienza per apprezzare al meglio i profumi; ma nel mondo islamico era tutt’altra cosa, essendo medici e farmacisti alla corte dei Califfi, coloro che curavano questo aspetto.
Ci si trova intorno al IX-X secolo e l’atmosfera in cui introduce il libro è quella della Bagdad dell’epoca d’oro delle Mille e una notte e chi doveva presenziare alla Corte del Califfo, doveva innanzi tutto profumarsi. Per il profumo si usavano materie prime che oggi è difficile procurarsi, essendo per la maggior parte di origine animale.
Il muschio era il primo componente di questi profumi, ma non è quello a cui si pensa abitualmente, cioè quello degli alberi e vi è una netta distinzione tra il muschio di mare, quello vegetale e quello animale.
Una ricerca che viene condotta al fine di comprendere la provenienza di queste essenze talune originarie dei Paesi intorno al Mediterraneo o della pianura arabica ma altre venivano dal Tibet, dall’India, dall’Indonesia, da Sumatra, compiendo un lungo viaggio prima di pervenire in Occidente. Nonostante questi percorsi così lunghi, il profumo apparentemente così evanescente o, per alcuni addirittura superfluo, è una costante dell’uomo da millenni.
Vi sono molte interpretazioni sulle motivazioni del persistere di questo interesse e la letteratura in questo campo è sconfinata.
La parola “profumo”, deriva dal latino “perfumum” ed in origine la profumazione era legata al rapporto con la divinità. Si riteneva che bruciare l’incenso consentisse di raggiungere meglio la divinità con le proprie preghiere, ma era innanzitutto un modo di connettersi all’incorruttibilità e all’eternità divina. Man mano questo tipo di uso della profumazione che troviamo a partire dai Fenici, dai Sumeri e poi all’inizio della civiltà greca, come pure in Egitto e poi a Roma, pur rimanendo nell’ambito sacro e religioso, si estese vieppiù in altri ambiti oltre quello religioso.
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