Profumo
- Autore: Luigi Capuana
- Categoria: Narrativa Italiana
Quando ho visto sullo scaffale della biblioteca un’edizione economica di "Profumo" con una copertina che voleva essere accattivante, ma che evocava immagini sensuali che nulla hanno a che vedere con il contenuto dell’opera, inevitabilmente ho pensato al quasi omonimo, meraviglioso "Il profumo" di Suskind e la cosa mi stonava un po’ accostata a Luigi Capuana.
Il cocktail di tutto questo mi ha incuriosita e mi sono presa il libro, da cominciare durante un viaggio in treno. Come pensavo "Profumo" non ha nulla a che spartire con l’altro libro menzionato, ma è parimenti un’opera straordinaria. Fin dalle prime pagine si viene catturati dalla straordinaria modernità dell’animo dei personaggi che, pur intinti in una realtà lontana anni luce da noi, sviluppano moti lievi ma inesorabili, mutano, sono camaleontici proprio come i grandi personaggi devono saper essere. Parliamo di Patrizio, trentottenne che non è riuscito a crescere a causa di una madre ingombrante che ha fatto di lui la sua ragione di vita e che continua, anche dall’aldilà, a minacciare la sua felicità coniugale.
Parliamo di Eugenia, eroina degna di una Bovary, ma di questa, infine, più rassegnata e, forse, fortunata. Combatte finché può per ritagliarsi il suo spazio intimo col marito, tanto da arrivare a subire una violenta crisi che la porta a emanare uno strano, dolcissimo profumo di zagara dal corpo. Poi si incontra la figura della madre di lui, dura, gelosa, capace di vincere le sue battaglie grazie al senso di colpa che fa provare al povero Patrizio. Anche i personaggi cosiddetti minori hanno una fisionomia ben definita, l’autore non si limita ad abbozzarli ma ne dà un quadro preciso di fattezze e gesti, pensieri e parole. Ognuno di loro ha una sua giusta collocazione nella storia ed è strumento di cambiamento ed evoluzione, per Patrizio o per Eugenia, maestro della metamorfosi in atto. La giovane moglie è dapprima piena di entusiasmo per la nuova vita che la attende, indi, stizzosa, combatte contro i suoi nemici, alla fine è rassegnata, vinta, diviene un essere muto e silenzioso, un’ombra per la grande casa. Ma ancora cambierà nelle pagine del romanzo.
Sarà un inaspettato dialogo con Padreterno a far scattare la molla nella testa di Patrizio, a fargli capire che, continuando in quel modo, perderà tutto quello che con fatica ha messo insieme.
Sorprendenti le figure del Sindaco, di Padreterno, della giovane innamorata, Giulia, un po’ "scapata" e di Ruggero, studente svogliato e baldanzoso. Ci si trova in tutta una selva di sentimenti, di ricordi anche lontani, di "voglio e non voglio" da cui, credo, nessuno di noi è esente. Ecco, ritengo che gli scrittori di oggi debbano con umiltà centellinare opere come queste, considerarle manuali di scrittura, leggerle e rileggerle per imparare come davvero si crea un personaggio che fa emozionare. Io l’ho fatto.
Profumo
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