La parola pusillanime è un po’ datata, ma può capitare di sentirla da parte di persone più anziane, oppure in libri fino agli anni Settanta, oppure Ottanta. Negli ultimi due decenni si sente dire poco, ma è una parola che si trova spesso nella letteratura italiana, di solito come espressione denigratoria.
Insomma, se una persona ti chiama pusillanime il buon senso ti dovrebbe dire che il tuo interlocutore non ti sta facendo un complimento! Ecco allora cosa significa pusillanime, da dove nasce questa parola, quali sono i modi di dire più comuni, i sinonimi e i contrari!
Che cosa vuole dire pusillanime
Pusillanime è un termine che si può usare in riferimento a un comportamento, un modo di pensare o a una persona. Questa parola significa meschino o vigliacco, ma in un’accezione peggiorativa rispetto a queste due parole. Il pusillanime è una persona dall’"animo piccolo" secondo l’etimologia della parola, proveniente dal latino medioevale. Infatti, nel latino utilizzato nel Medioevo esisteva la parola pusillanime come la usiamo oggi, come parola composta da pusillus - tradotto: piccolo - e animus, cioè animo. Nel tempo, l’animo piccolo (traduzione letterale) si è poi trasformato in pusillanime, anche se oggi si preferiscono usare termini come misero, vigliacco, codardo o vile quando si vogliono alzare un po’ i toni. Il pusillanime di per sé non è solo una persona che scappa dalle situazioni invece di affrontarle, ma anche una persona che non considera le conseguenze del suo gesto sugli altri.
Qual è il contrario di pusillanime
Pusillanime ha diversi contrari, che hanno tutti a che fare con l’animo nobile: coraggioso, audace, impavido, indomito, intrepido, oppure in qualche libro un po’ vecchio si può trovare anche ardito. Se cerchi una parola per svecchiare questo termine, ecco alcuni sinonimi che puoi usare subito!
Quali sono i sinonimi di pusillanime
Dato che pusillanime è un termine che potrebbe non essere valido per il contesto in cui ti trovi, potresti trovare dei sinonimi più semplici. Oltre a quelli che ti abbiamo già indicato, puoi usare miserabile, piccino, pavido, pauroso, fifone, ecc.
C’è un solo modo per usare questo aggettivo senza insultare ed è come sinonimo di timoroso: una persona timida o che comunque è intimidita da qualcosa si può chiamare pusillanime con un’accezione meno pesante, magari ponendo l’accento sul comportamento e non sulla persona, ma è un uso limitato e poco diffuso.
Chi sono i pusillanimi nella Divina Commedia
Chi sono i pusillanimi per Dante? La letteratura italiana offre molto spazio a dei personaggi che non sono particolarmente famosi per il loro coraggio. Nella Divina Commedia li troviamo quasi subito, dopo che Dante incontra Virgilio, nel terzo Canto dell’Inferno. Parliamo degli ignavi, ovvero di quelle persone che non hanno il coraggio di prendere una posizione e si lasciano trasportare dagli eventi.
Dante li rappresenta nudi e punti continuamente da mosconi e vespe, mentre il volto è pieno di sangue e di lacrime, con vermi che li tormentano ai piedi. Dante li descrive come persone che non sono state né fedeli né infedeli a Dio, perciò non possono andare nei gironi bassi dell’Inferno, ma non possono nemmeno accedere al Purgatorio e quindi al Paradiso.
leggi anche
Chi sono gli ignavi?
Modi di dire con la parola pusillanime
Ecco alcune frasi che puoi usare con la parola pusillanime:
"Sei un pusillanime!".
"Hai un atteggiamento da pusillanime".
"Non ti prendi mai le responsabilità delle tue scelte da vero pusillanime".
Ora sai cosa vuol dire questa parola e puoi usarla nei diversi contesti per fare bella figura a un’interrogazione, oppure per lasciare di stucco una persona pusillanime!
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pusillanime: significato, etimologia e usi
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Significato di parole, proverbi e modi di dire
Lascia il tuo commento