Quando abbiamo smesso di capire il mondo
- Autore: Benjamín Labatut
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2021
Originali e appassionanti i racconti che Benjamín Labatut ci presenta nel volume Quando abbiamo smesso di capire il mondo (Adelphi, 2021, trad. L. Topi), dove scienza e romanzesco si mescolano in un insieme che intriga il lettore affascinato da una visione del mondo al confine tra realtà e sogno.
Nei cinque racconti (Blu di Prussia, La singolarità di Schwarzschild, Il cuore del cuore, Quando abbiamo smesso di capire il mondo e Il giardiniere notturno) l’autore ci conduce alla scoperta di sperimentazioni spesso casuali, di combinazioni chimiche e ricerche matematiche visionarie e alienate.
Il racconto Blu di Prussia apre il volume, scopro che il cianuro con il suo tenue odore di mandorla dolce e una nota amara definito ‘acido blu’ è stato il protagonista delle morti di Auschwitz, se ne accorsero coloro che alla fine della 2° guerra mondiale per primi entrarono nei forni crematori nazisti le cui pareti erano colorate di un bellissimo blu come cattedrali rinascimentali.
Sarà Albert Einstein, il 24 dicembre del 1915, a ricevere in una lettera inviata dalle trincee della prima guerra mondiale la prima soluzione esatta delle equazioni della teoria della relatività generale. A mandargliela era stato Karl Schwarzschild un astronomo, fisico matematico e tenente dell’esercito tedesco, arruolatosi volontario per patriottismo, ossessionato fin da piccolo ai misteri dell’astronomia e che in mezzo agli orrori delle trincee non aveva smesso di riflettere su quella che fu chiamata "la singolarità di Schwarzschild".
Il suo metodo per arrivare alla soluzione consisteva nel prendere come modello una stella ideale, perfettamente sferica e applicando le equazioni di Einstein per calcolare in che modo la massa avrebbe alterato la forma dello spazio curvandolo dolcemente. Il problema sorgeva quando una massa troppo grande si concentrava in un’area piccola, così come accade quando una stella gigante esaurite le sue fonti di energia termonucleare collassa su se stessa, diventa sempre più compatta a tal punto che la forza di gravità cresce e lo spazio si incurva indefinitamente, chiudendosi su se stesso. È allora che si formerà il buco nero
“capace di accartocciare lo spazio come un foglio di carta ed estinguere il tempo come una candela senza che nessuna forza fisica o legge naturale possa evitarlo”.
In quasi tutti i racconti incontriamo Matematici invasati dal loro spirito visionario, destinati alla follia piuttosto che alla realizzazione dei loro progetti, intuizioni quasi divine non sempre intellegibili a studiosi contemporanei che pur ne riconoscono la straordinaria importanza, intelligenze bruciate nel fuoco della scienza, protagonisti di storie che uniscono il dato realistico alla fantasia letteraria del narratore.
Un libro da leggere con la curiosità dello scienziato, che oltre a riconoscere teorie ed equazioni che hanno rivoluzionato il modo di capire il mondo si accostano all’uomo che quelle teorie ha formulato percependolo non nella sua ordinarietà di uomo comune, ma nella straordinarietà del genio.
Ho seguito la lettura del libro senza tentare di anticiparne la conclusione come faccio quando ho fretta di leggere, mi sono trovata di fronte a racconti apparentemente legati da un filo conduttore di cui non so dire quale se non quello di uomini che con la ricerca vana e disperata hanno cercato di capire le leggi che regolano il mondo in cui viviamo.
Quando abbiamo smesso di capire il mondo
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