Quando tutto comincia di Pierluigi Ronchetti

Un giallo leggero, soprattutto un documento di costume, quello che pubblica Pierluigi Ronchetti per SEM con il titolo Quando tutto ricomincia : siamo nel giugno del 1960 a Rimini, in un cinema all’aperto (si chiamavano arene), e una coppia ha appena finito di vedere il film capolavoro del concittadino Federico Fellini, La dolce vita. Lui è il commissario Marcello Guidi, lei è sua moglie Roberta, incinta: aspettano la nascita di una bambina, lei spera, e intanto abitano in una villetta vicino alla spiaggia, lui preso dal suo lavoro, lei che lo aspetta paziente suonando il sassofono.

La sonnolenta stazione balneare che aspetta l’arrivo dei bagnanti è sconvolta da un delitto feroce: una giovane donna bionda, vestita di rosso, senza documenti, viene trovata vicino al faro, con la gola tagliata, da un giornalista che si sta facendo le ossa e vive questo ritrovamento come un’occasione per segnalarsi come cronista sul Carlino.

Giovanni Sarni è amico del maresciallo di polizia Colasanti, il quale a sua volta lo raccomanda come persona fidata al commissario Guidi, che è incaricato della difficile indagine: dove è stata uccisa la ragazza ancora sconosciuta e per quale misteriosa ragione? Ovviamente la storia si complica, entrano in scena altri personaggi, anzi viene scoperto un nuovo delitto: in una Lancia Appia carbonizzata in fondo a una scarpata c’è il cadavere di un uomo, anche lui al momento sconosciuto.

Marcello Guidi è un funzionario paziente e intuitivo, lavora in squadra con i suoi collaboratori, sa quale strada percorrere alla ricerca dell’autore del duplice omicidio, che si scoprirà avere un’unica matrice.

La cosa più interessante di questo romanzo è comunque la descrizione di un’estate a Rimini nel giugno del 1960: abitudini, cibi, ristoranti, automobili, film, musica, canzoni. C’è il bagnino Max su una spiaggia poco affollata che si mette a disposizione dei clienti che conosce per nome, predisponendo sdraie e ombrelloni; ci sono osti che aspettano gli scarsi clienti riservando loro trattamenti gastronomici personalizzati; c’è una libreria ben fornita che offre rifugio a chi vuole trovare edizioni rare o guide del posto poco note; c’è poco traffico, le pensioni sono a carattere familiare, gli adolescenti vanno in colonia con un giovane prete simpatico e intraprendente; la fornaia regala squisiti bombolotti appena fritti alla giovane moglie del commissario in dolce attesa: insomma un’Italia diversa, più umana, una regione sana, dove l’arrivo di un grave delitto, della droga, di costumi ancora non troppo diffusi sono visti come una grave anomalia.

Quando tutto comincia è un giallo insolito quindi, originale nel suo punto di osservazione così legato alla ricostruzione ambientale di una provincia che diverrà, nei decenni successivi, la capitale di una movida affollatissima, piena fino all’inverosimile di villeggianti italiani e stranieri, che hanno cancellato ogni forma identitaria di quei posti, da cui era partito il giovane Fellini, e che rivivono solo nella memoria dei suoi film... Amarcord.