Quando un musicista ride. Il mondo di Enzo Jannacci
- Autore: Brunetto Salvarani, Odoardo Semellini
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
Scrive Don Virginio Colmegna nella prefazione di questo interessante volume, Quando un musicista ride. Il mondo di Enzo Jannacci (Edizioni Ancora, 2023), che Enzo Jannacci, nel mettere sotto i riflettori tutti coloro che vivono ai margini, gli umili, gli ultimi, i poveri, “ci ha guidato nel farci carico di queste persone, riconoscendo loro dignità e diritti”.
Sappiamo peraltro come Enzo non sia mai stato autore facile e come per decodificare i capisaldi dell’universo poetico e umano che gravita intorno alle sue canzoni occorra, da parte di chi ascolta, una dose non indifferente di sensibilità.
Ricordiamo, d’altra parte, come lo stesso Jannacci raccontasse che:
Andai ad una trasmissione che si chiamava Partitissima e sentii dire: Oddio Jannacci un’altra canzone sui morti di fame. Mica lo faccio apposta. Sono cresciuto in un quartiere popolare, a due passi dall’Ortica. Mica potevo fare canzoni sui ricchi.
Ciò, a dimostrazione della registrata insensibilità di una certa frangia di ascoltatori, appunto. Fuori dagli schemi, stralunato e surreale, scomodo e “diverso” (tanto, a un certo punto della sua carriera artistica, da restare senza casa discografica), Jannacci costruisce, nel corso della sua carriera di scrittore di canzoni durata più di sessant’anni, una propria originale filosofia che mette al centro, tra le altre cose, i più fragili e gli esclusi, la difficoltà dell’esistere quotidiano e quella di farsi capire come artista.
Frammenti di tale filosofia si ritrovano polverizzati in canzoni come El Purtava I Scarp De Tennis, Se Me Lo Dicevi Prima, Vengo Anch’io. No, Tu No, Ci Vuole Orecchio, E Allora Concerto, Quelli Che, Io E Te, Sei Minuti All’alba, L’era Tardi, Ho Visto Un Ré, Son S’cioppaa, Sfiorisci Bel Fiore, Lettera Da Lontano, Desolato, Il Dritto, Due Gelati, Mario, e innumerevoli altre.
Jannacci, peraltro, rileva all’interno del panorama artistico-poetico-musicale del nostro paese per il suo eccezionale eccletismo.
Scrive Umberto Eco che "sarebbe far torto a Jannacci considerarlo un poeta da cantare: l’arte di Jannacci è multimediale, gioca sui tre registri della musica, della parola e della mimica." Ancora, è anche la varietà e la profondità del contenuto delle sue canzoni a fare di Enzo Jannacci il più grande dei cantautori italiani. È noto come il nostro spiccasse “per la sua particolare vena ironica, amara e feroce, per me era un mito” come afferma Vasco Rossi). E “come fosse avanti anche oggi con le cose che ha fatto ieri”, come sostiene Nino Frassica.
Le qualità della canzone jannacciana risaltano in tutta la loro ricchezza tra le pagine di un libro che nei fatti prende la forma di un dizionario in cui compaiono le parole chiave del vocabolario del dutur: Amore, Canzone, Cuore, Scarp del tennis, Lavoro, Milano, Guerra, Donne, e cosi via.
Chiudono il volume contenuti supplementari decisamente intriganti (un’intervista a Paolo Conte e la postfazione di Guccini) e utili per ricerche sull’artista perché davvero accurati ed esaustivi (discografia, filmografia, teatro e spettacoli TV, bibliografia).
Quando un musicista ride. Il mondo di Enzo Jannacci
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