Racconti dalla Valle dei Mumin
- Autore: Tove Jansson
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2019
Riuscire a creare un mondo fantastico nel quale vivono personaggi originali e renderlo emozionante per i lettori è una delle sfide nel quale molti scrittori amano cimentarsi. Non tutti però sanno farlo con efficacia.
Tove Jansson, autrice finlandese appartenente alla minoranza di lingua svedese presente nella sua nazione, ha costruito buona parte della sua popolarità e fama internazionale grazie alla creazione dei Mumin, personaggi davvero deliziosi, grazie ai quali ha regalato emozioni a generazioni di lettori sparsi in tutto il mondo.
Chi sono i Mumin
Per chi non li conoscesse, si tratta di una specie da lei inventata di troll, troll Mumin appunto, che in realtà, sia per aspetto fisico che per carattere, si distingue in modo netto dai classici troll. Questi ultimi sono famosi per essere pelosi, con lineamenti piuttosto duri e marcati, per l’amore per l’oscurità e l’intolleranza alla luce del giorno, oltre a essere notoriamente piuttosto dispettosi. Sono protagonisti di leggende, romanzi e anche film, e ancora oggi qualcuno ipotizza una loro possibile reale esistenza.
I troll Mumin invece sono presenti solo nei libri di Tove Jansson e assomigliano a piccoli ippopotami bianchi, ma dalle forme più aggraziate e dal carattere pacifico, curioso e socievole. Inoltre amano la luce e non sopportano il buio, proprio al contrario dei loro parenti troll. Sono creature antropomorfe, come tutte le altre che animano la saga principale ideata dall’autrice, pubblicata in Italia dalla casa editrice Salani, e le altre singole brevi storie che vedono protagonista principale la famiglia che dà il nome a tale specie.
Racconti dalla valle dei Mumin
Racconti dalla valle dei Mumin è il quarto libro della saga che segue Il cappello del Gran Bau e soprattutto i due titoli più celebri Magia di Mezz’estate e Magia d’inverno.
In esso pur essendo presente la famiglia composta da Papà Mumin, Mamma Mumin, e dai loro piccoli figli, il maschio Troll Mumin e la femmina, Grugnina, c’è ampio spazio anche per altri personaggi e ad alcuni di essi Tove Jansson riserva anche degli interi racconti che compongono il libro. Tutti particolari e stravaganti, difficili da descrivere fisicamente, è consigliabile quindi guardare i disegni all’interno di questo e degli altri libri della saga realizzati dalla stessa autrice, che è infatti nota anche come illustratrice di testi per l’infanzia e come pittrice.
Alcuni esseri sono gli unici esemplari noti della loro specie come Tabacco, un solitario che ama fumare la pipa, pescare e cantare melodie con il suo organetto, o Too - Tiki, che sembra un piccolo burbero marinaio, anche lui amante della pesca e della solitudine. Altri invece appartengono a famiglie ricche di esemplari come le Mimla, piccoli esserini dispettosi e scorbutici, tra cui Mi, una Mimla ancora non del tutto sviluppata. Gli Emuli, creature amanti della solitudine, dell’ordine e collezionisti di varie cose, con abitudini caratteriali molto diverse, alcuni taciturni, altri decisamente chiacchieroni. Le Filifiocche, creature di sesso femminile, timide, un po’ paurose, tradizionaliste, malinconiche e alcune, come la protagonista di una delle storie di questo libro, ossessionate dal possibile sopraggiungere di catastrofi.
Tutte queste creature vivono nella Valle dei Mulini, che l’autrice descrive in modo dettagliato nei primi libri, nei quali sono riportate anche delle cartine che permettono ai lettori di familiarizzare con il mondo da lei creato. L’armonia che regna nella valle e nei territori circostanti viene ogni tanto minata da alcuni fenomeni atmosferici sconvolgenti o più semplicemente condizionata dagli eventi naturali che caratterizzano le varie stagioni dell’anno.
La storia è consigliata per lettori dai nove di età in su, secondo le indicazioni ufficiali, ma in realtà va sottolineato che le descrizioni paesaggistiche e i fenomeni atmosferici che si verificano di volta in volta sono accuratissime e denotano la grande abilità di scrittura di Tove Jansson, tanto da rendere tali parti di questo e degli altri libri dei Mumin più adatte alla lettura di un pubblico adulto. La caratterizzazione dei personaggi sia fisica che psicologica, i dialoghi e le loro avventure, risultano invece fruibili anche per i piccoli lettori.
Questa raccolta è composta da nove racconti che non hanno un tema comune, ma sono storie che vivono i numerosi abitanti della valle e che mettono in luce i tratti del loro carattere, le loro aspirazioni, i loro sogni, ma anche le fragilità, le paure ma soprattutto il desiderio di trovare serenità nella loro vita. Tra i più belli quelli che riguardano l’Emulo che non vede l’ora di andare in pensione pur essendo ancora giovane, perché stanco di fare i biglietti a un parco dei divertimenti per bambini e godersi il silenzio e la solitudine; quello della Filifiocca, sempre sull’orlo di una crisi isterica per via della sua paura dell’arrivo imminente di una catastrofe che possa distruggere la sua casa; infine l’ultimo intitolato "L’abete" dedicato al Natale, ma che lo racconta in maniera originale e forse il più ironico tra tutti quelli narrati. Tutti da leggere e da gustare senza anticiparne sviluppo e finale. Proprio la sottile ironia che accompagna le storie, alternandosi alla drammaticità seppur relativa che caratterizza alcune vicende, rende godibile l’opera insegnando con efficacia a grandi e piccini i veri valori della vita con una sorprendente saggezza.
Tove Marika Jansson ( 1914-2001), nata a Helsinki, è considerata una scrittrice di grande importanza in Finlandia e una delle più autorevoli rappresentanti della minoranza linguistica svedese, da tanti anni presente in Finlandia, dove appunto lo svedese è lingua ufficiale accanto al finlandese. Figlia di padre scultore e madre illustratrice, autrice di gran parte dei disegni presenti sui francobolli finlandesi, è artista completa e nasce proprio come pittrice, poi illustratrice per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura dove ha sempre affiancato la scrittura di libri per adulti a quella di testi per ragazzi e bambini. La sua capacità di descrivere l’animo umano attraverso romanzi intimisti e pieno di silenzi tra i personaggi che sanno però raccontare più di molte parole nei romanzi per adulti ne fanno una scrittrice di grande talento da un punto di vista introspettivo. La sua produzione consiste soprattutto in romanzi brevi e racconti ed è proprio nella narrazione relativamente breve che ella mostra il suo grande talento nel riuscire a condensare, interrogativi, riflessioni ed emozioni di grande spessore utili sia agli adulti che ai lettori più piccoli come in questo libro.
Racconti dalla Valle dei Mumin è stato pubblicato per la prima volta in Finlandia nel 1962 e in Italia nel 1995 da Salani nella celebre collana Gl’Istrici, ideata da Donatella Ziliotto. Quest’ultima ha curato anche la traduzione dallo svedese di questo libro insieme ad Annuska Palme Larussa Sanavio, svedese, ma trasferitasi in Italia, dove ha imparato la nostra lingua e che ha tradotto moltissimi bei libri, soprattutto per i giovanissimi lettori, ma anche gran parte dei testi teatrali del grande autore Lars Noren. Il libro è stato ristampato da Salani fino all’attuale edizione disponibile del 2019. Il titolo originale dell’opera è "Det osynliga barnet" che significa "Il bambino invisibile", uno dei racconti che compongono la raccolta. Anche nella versione italiana il racconto si intitola "La bambina invisibile" e protagonista è proprio una bimba che, per uno strano motivo, non è per un certo periodo visibile e che viene affidata alla famiglia Mumin affinché possa riacquistare il suo aspetto.
Pur non trattandosi di certo del miglior libro della saga dei Mumin, di cui con ogni probabilità Magia di mezz’estate e Magia d’inverno restano i due principali gioielli, Racconti dalla Valle dei Mumin rimane un buon libro che si fa benvolere per l’efficace narrazione di eventi e personaggi, uniti da un sottile umorismo e a una drammaticità mai duratura e sempre destinata a evolvere in una ritrovata armonia e serenità che fa da sfondo a questa intelligente saga. Tove Jansson riesce dunque nel difficile compito di creare una realtà fantastica che risulta credibile, anche se ciò può sembrare paradossale, perché metafora dell’esistenza umana e simbolo delle meraviglie del creato che tutti noi possiamo e dobbiamo cercare di riconoscere, apprezzare e valorizzare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Racconti dalla Valle dei Mumin
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