Magia d’inverno
- Autore: Tove Jansson
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2008
Le stagioni dell’anno racchiudono tante caratteristiche che meritano di essere raccontate; spesso non ci rendiamo conto di come possano avere molte affinità con le diversi fasi della vita di ogni essere vivente e analizzando esse è possibile comprendere meglio tanti aspetti dell’esistenza.
Tove Jansson, scrittrice finlandese appartenente alla minoranza linguistica svedese, ha dedicato diversi suoi libri alle stagioni, soffermandosi in particolare a raccontare l’estate e l’inverno, prendendole probabilmente come riferimento in quanto opposte tra loro.
“Magia d’inverno” (titolo originale dell’opera Trollvinter, pubblicato in Finlandia nel 1957 e in Italia, con la traduzione dallo svedese di Donatella Ziliotto, per la prima volta nel 1957 da Salani che attualmente continua a pubblicare il volume nella collana Gl’istrici) è il terzo libro dedicato alla saga dei Mumin, i simpatici esseri da lei inventati simili ad ippopotami, gentili, miti e sensibili, imparentati solo alla lontana con i più famosi classici Troll, nel quale viene raccontato il lungo inverno nel Nord dell’Europa, dove il sole non sorge mai per molti mesi e l’oscurità che avvolge ogni cosa rende difficile la vita di ogni creatura.
Il protagonista della vicenda ancora una volta è il Troll Mumin, il quale improvvisamente in una fredda notte invernale, si sveglia dal letargo in cui tutti gli anni in quella stagione va la sua famiglia composta da Papà Mumin, Mamma Mumin e sua sorella Grugnina. Il suo risveglio è misterioso e non momentaneo in quanto si rende conto ben presto di non riuscire a riprendere sonno. Tutta la sua famiglia continua a dormire e il silenzio che avvolge la Valle dei Mumin dove è situata la sua graziosa casetta e i territori circostanti genera in lui una notevole paura. Il troll Mumin per la prima volta nella sua vita si trova a dover affrontare l’inverno, un’esperienza estranea a tutti i componenti della sua stirpe. Incontra ed impara a conoscere così nel lungo e freddo inverno della sua terra tante strane, misteriose e sensibili creature che solitamente si nascondono durante la stagione calda. La sua diventa una sfida: imparare a convivere con le paure, le difficoltà e i rigori dell’inverno, stagione che non ha mai amato semplicemente perché non l’ha mai conosciuta veramente. La sua diventa un’esperienza straordinaria e probabilmente irripetibile vista l’abitudine degli individui della sua specie di andare in letargo in quel periodo ed arriverà quasi ad amare l’inverno.
Tanti i personaggi curiosi, simpatici ed originali che il Troll Mumin incontra e che decide poi di ospitare nella sua casa per tenerli al riparo dal gelo e dai pericoli rappresentati ad esempio dalle tormente o dalla Signora della neve, che ha il potere di trasformare in ghiaccio e togliere la vita ad ogni essere vivente che osa guardarla negli occhi o che viene ricoperto dal suo respiro che è come una folata di vento gelido.
Too-Ticki, ad esempio, che è una specie di simpatico ometto avvolto da abiti invernali con un caratteristico berretto di lana rosso da un lato e azzurro dall’altro, che il Troll Mumin incontra nel capanno dove la famiglia del protagonista tiene tutti gli abiti e gli oggetti utili per la stagione estiva, che durante l’inverno rimane apparentemente abbandonato ma che in realtà è popolato da strane e misteriose creature. Too-Ticki si rivela una sorta di vera e propria guida per il Troll Mumin alla scoperta dei misteri e del fascino dell’inverno. Molto significativa è proprio una frase di Too-Ticki che rispecchia perfettamente il senso, lo scopo e lo spirito di questo libro proprio a proposito dell’inverno:
“... tutto è così incerto, ed è per questo così rassicurante”.
Tra gli altri personaggi presenti ci sono la piccola Mi, della stirpe delle Mimle, esseri femminili piccoli, capricciosi, lei in particolare si distingue per il carattere litigioso e sempre alla ricerca dell’avventura; l’Emulo sportivo, appartenente a una stirpe dedita al collezionismo, alla studio, all’attività fisica sempre concentrata sulle proprie cose e poco incline all’ascolto, dal carattere solitario, anche se l’esemplare presente in questo libro è, invece, un appassionato di sci e sport estremi sempre alla ricerca di nuovi amici da coinvolgere nelle sue imprese; Meschino, un cagnolino che trascorre le notti a ululare per cercare di attirare l’attenzione dei lupi che crede siano suoi amici e spera di unirsi prima o poi a loro; un simpatico scoiattolo dalla lunga e folta coda rossa, protagonista di un singolare episodio da leggere e non svelare ai lettori; da non dimenticare lo strano essere che vive nell’armadio della roba estiva nel capanno, che si rivela un antico antenato del protagonista e che decide di nascondersi all’interno della stufa della casa della famiglia Mumin, dove pare che un tempo i membri della sua specie fossero soliti abitare.
Il troll Mumin dovrà superare l’inverno e riuscire a trarne insegnamento, cercando di lasciare anche la sua casa non troppo in disordina al risveglio dei suoi cari.
Tove Jansson ci dona un altro libro ricco di spunti in cui la fantasia si mescola con la realtà legata ai fenomeni atmosferici tipici dell’inverno e della primavera che subentra e ai problemi che il clima comporta per tutti gli abitanti, costretti ad adattarsi ad esso. La sua narrazione è appassionante perché rivolta senza distinzioni sia agli adulti che ai bambini, nonostante il libro sia destinato principalmente ai lettori più giovani, in quanto anche i più grandi possono imparare molto ed emozionarsi grazie alle magnifiche descrizioni che ci offre. Nata nel 1914 ad Helsinki e scomparsa nel 2001, autrice di culto in Finlandia, Tove Jansson è da considerarsi scrittrice di grande finezza espressiva, con la capacità di condensare splendidamente in libri sempre generalmente non troppo lunghi, ironia e drammaticità,riflessione e spensieratezza, impegno e leggerezza. Figlia di padre scultore e madre illustratrice, si è formata prima di tutto come pittrice e fumettista, per poi divenire scrittrice. I suoi fratelli minori, Per Olov, fotografo, e Lars, fumettista, hanno continuato a coltivare la passione di casa Jansson in cui le parole chiave erano lavoro, responsabilità e lealtà di famiglia. Nel suo primo anno di studio a Stoccolma una giovanissima Tove Jansson scrisse:
“Devo essere un’artista per il bene della famiglia”.
I suoi primi libri nel 1947 vennero pubblicati con il motto “Laborare e amare”.
Una scrittrice di cui anche in Italia, grazie soprattutto alla casa editrice Iperborea, sono stati pubblicati recentemente molti nuovi libri che ci permettono di scoprirla in tutta la sua bellezza di autrice senza tempo.
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