Raccontiamo Ravenna. Da Giulio Cesare ad oggi
- Autore: Vivienne Anne Leech
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
Un libro che tutti i Ravennati dovrebbero tenere in casa e ogni studente della tre volte capitale dovrebbe studiare. C’è da restare ammirati per la storia dell’antica città e per l’eccellente confezione del volume Raccontiamo Ravenna. Da Giulio Cesare ad oggi, redatto in un testo bilingue, italiano e inglese, da Vivienne Anne Leech, curato da Adriano Gatta e magnificamente illustrato da Mattia Morselli per le Edizioni Moderna di casa, (anno 2015, 228 pagine).
Una biremi romana e una moderna barca a vela da regata che l’affianca rendono sulla copertina l’arco temporale e l’itinerario storico presi in considerazione. Offrono un esempio, in aggiunta, della qualità delle tavole coloratissime e delle illustrazioni che arricchiscono le pagine di questo libro dal caratteristico formato di album. 20x20 cm.
Nata sotto la bandiera inglese, dopo gli studi a Edimburgo e Firenze la prof.ssa Leech si è trasferita a Ravenna alla fine degli anni Settanta, innamorandosi della città romagnola d’adozione, nella quale ha insegnato la lingua d’origine e speso tanto tempo per conoscere il passato nobile di questo territorio e divulgarlo. Il lavoro è pensato per le nuove generazioni, ma non solo
Vivienne si augura che i residenti vogliano leggere con piacere della loro Ravenna e che il libro finisca nelle mani dei turisti, perché possano apprezzare ancora più consapevolmente le tracce delle epoche e farsene portavoce, incoraggiando i conoscenti a visitare una città ch’è stata teatro di eventi storici importanti, con personaggi di primo piano per protagonisti, a cominciare da Caio Giulio Cesare e passando da George Byron. Il poeta inglese visse tre anni la passione per l’amante Teresa Gamba e aderì alla Carboneria, spinto dallo spirito indomito e dall’odio verso la tirannide, che in Italia vedeva incarnata dalla Chiesa dei Papa Re, nei cui possedimenti rientravano quei territori.
L’eccezionale e affascinante, nobilissima e ricca avventura di Ravenna è nata secondo l’autrice da una serie di intrighi ed eventi straordinari, attraverso i quali ha voluto raccontare la storia di questa capitale: lo è stata tre volte, dell’Impero Romano d’Occidente dal 402 al 476, del Regno ostrogoto dal 493 al 553 e ancora più a lungo dell’Esarcato bizantino (584-751).
I capitoli sono sviluppati in inglese nelle pagine pari, visto che in origine il volume si voleva riservato agli studenti di italiano in Inghilterra. Poi la stessa Vivienne si è resa conto che avrebbe potuto rivelarsi utile a tanti Ravennati ai quali sfugge l’affascinante passato che hanno alle spalle.
Eccellente il contributo di Mattia Morselli, graphic designer che con illustrazioni coloratissime, molto dinamiche, agevolmente leggibili ha commentato al meglio il racconto di Vivienne in ogni pagina. In collaborazione con Adriano Gatta, pronto a divulgare la storia della sua città, è cresciuta così un’iniziativa editoriale di particolare pregio ed eleganza grafica, un bel volume, valorizzato dai testi puntuali, agili ma compiuti della prof.ssa Leech, che sostiene di non avere condotto ricerche particolari o avere fatto scoperte nuove: ha voluto semplicemente proporre una raccolta cronologica di racconti, da Giulio Cesare ai nostri giorni.
“Let’s start at 49 b.C”, iniziamo quindi dal 49 avanti Cristo e dal Rubicone, poco più di un ruscello, tra l’antica Ravenna e Ariminum, ma simbolica linea di confine tra l’Italia e la Gallia, a quei tempi. Mentre era in corso la difficile trattativa col Senato, Cesare aveva radunato le sue truppe nella pianura ravennate, davanti al mare e avviò la guerra civile proprio attraversando il Rubicone, un gesto di sfida che l’avrebbe portato a cambiare la storia dell’Urbe capitolina e del mondo.
La scelta di Ravenna era dovuta anche alla posizione di allora: remota, difficilmente raggiungibile perché servita la dalla sola via Popilia per Rimini e facilmente difendibile, perché isolata dalla terraferma da dune, isolotti e paludi. Una città tutta su palafitte, più vicina di oggi al mare, che lambiva l’attuale abitato di Classe, a meridione della laguna.
Proprio lì il primo imperatore romano Ottaviano Augusto, nipote e figlio adottivo di Cesare, decise di stanziare la flotta dell’Adriatico, facendo costruire un porto militare capace di contenere 250 navi e servito da caserme, magazzini, arsenali. Lo chiamò Classis, che in latino stava per flotta. Vi sorse intorno un abitato, collegato da una strada sopraelevata a Ravenna, distante poche miglia. Il porto di Classe — oggi sito archeologico a qualche chilometro dal mare — divenne uno dei luoghi più importanti del Nord, ma scontava una pesante carenza d’acqua potabile, tanto che il poeta Marziale lamentava che a Ravenna una cisterna valesse più di una vigna.
Da quell’epoca si sviluppano i racconti dell’autrice, nel suo italiano essenziale, leggero, ma elegante. Ravenna, dice, è stata uno dei centri politici e culturali più importanti d’Europa, prima d’essere abbandonata, sia dai grandi uomini che dal mare e prima di tornare il porto fiorente e la città industriale ch’è oggi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Raccontiamo Ravenna. Da Giulio Cesare ad oggi
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