Ragnatele invisibili
- Autore: Nicoletta Stecconi
- Anno di pubblicazione: 2012
La blogger Nicoletta Stecconi si è misurata con il romanzo, genere prediletto da quasi tutte le scrittrici al primo esordio letterario, e devo dire che il suo libro mi è piaciuto, soprattutto nella seconda parte, quando abbandona la più scontata parte relativa al rapporto email/epistolare della protagonista Francisca con il collega giornalista e si addentra nel racconto della vita del secondo personaggio importante nella storia, il vecchio scrittore Paolo.
Tornando al plot, vediamo Francisca, nata in Spagna nell’ultima fase della dittatura franchista, perdere il padre partigiano nei paesi baschi e costringere la madre ad emigrare in Italia, dove la giovane donna cresce maturando però un distacco da quella madre inaridita dalla troppo precoce vedovanza e da una famiglia d’origine con cui ha rotto i rapporti. Troviamo dunque Francisca ormai adulta innamorata di Paolo, con cui mette su casa a Roma, al Testaccio, in un piccolo appartamento che ha una peculiarità che lo rende poco appetibile sul mercato: le mattonelle del bagno sono state ricoperte di scritte indelebili dal proprietario, un vecchio scrittore ormai trasferito in campagna, che non vuole disfarsi di quelle ceramiche su cui ha tracciato i suoi pensieri. Francisca, incinta della piccola Martina, per tutta la gravidanza non fa che copiare religiosamente tutti quei pensieri su foglietti che raccoglie in una grande scatola che poi, dopo la nascita di sua figlia, dimentica…
Nel romanzo di Nicoletta Stecconi succedono molte altre cose (amori, tradimenti, delusioni, lontananze), che la scrittrice analizza con acute riflessioni sulla psicologia relazionale delle donne, di cui Francisca appare un vero prototipo: eccola tentata dall’infatuazione per il collega scrittore con cui intraprende un rapporto virtuale; eccola in difficoltà per la lontananza da sua madre, sempre in bilico tra senso del dovere e desiderio di abbandonarsi a qualcosa di nuovo e diverso. Avviene, poi, un fatto imprevisto, che la costringe a rivedere tutta la sua vita senza più equivoci o fraintendimenti. Per capire fino in fondo se stessa sarà aiutata dal vecchio scrittore, autore dei trecento aforismi vergati sulle mattonelle del bagno, che Francisca riesce a rintracciare e da cui riceve le chiavi per comprendere fino in fondo il significato dell’esistenza, che è una e non va gettata via.
Paolo è il nome del compagno di Francisca, Paolo quello del vecchio scrittore, anche lui innamorato per tutta la vita, infelicemente di una Francesca. Gli uomini tratteggiati dall’autrice sono dei perdenti, dei codardi incapaci di affrontare la vita e l’amore, destinati alla solitudine affettiva, incapaci di gesti forti e risolutivi. Francisca riceverà in eredità dal vecchio Paolo la sua intera biblioteca, come a ribadire che le parole scritte sono ciò che resta, ciò che vale la pena conservare, un messaggio che è un vero passaggio di testimone tra generazioni, siano esse le parole della grande letteratura (Dante e Milan Kundera sono gli autori dei “libri galeotti” di questo racconto) o quelle lasciate scritte in un bagno a Testaccio...
Ragnatele invisibili
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