Residui solidi
- Autore: Walter Tripi
- Genere: Raccolte di racconti
I racconti di Residui solidi di Walter Tripi sono molto affascinanti. L’autore, attraverso le storie dei personaggi, riesce a trasmettere i loro sentimenti e stati d’animo. Gioia, dolore, tradimento, speranza, rimpianto, rimorso, attesa… difficile non immaginare di essere lì. I personaggi però non hanno un nome o una caratterizzazione precisa, per questo si è come invitati a impegnarsi nel dare loro un volto e un nome. Così, mentre leggevo, pensavo a chi tra le persone che conosco avrebbe potuto impersonare il pianista, o gli innamorati, o il ragazzino malato, o il bambino che ognuno di noi è stato etc… La stessa cosa vale per i luoghi, che vengono descritti ricchi di dettagli, ma con una nota misteriosa e vaga. Tu immagini esattamente dove sta avvenendo la vicenda, ma potrebbe essere una casa qualunque di una città qualunque, un ospedale qualunque, un teatro qualunque, un mare qualunque. E così sei costretto a viaggiare con la mente e a dare una “nuova vita” a luoghi e persone che conosci, immaginandoli protagonisti delle vicende. Vicende forti, confuse, delicate, complicate e maledettamente vere. A me sono piaciute esageratamente queste descrizioni, così dettagliate, precise eppure aperte a una personale interpretazione.
“Ci sono cose che tornano, a volte sei tu a rimanere fermo in un punto sperando che passino nuovamente da lì, altre volte ti trovano semplicemente perché così è, perché non potrebbero non trovarti, perché sono tue, perché sono tue e semplicemente non lo sai, o lo capirai cambiando strada e trovandone una identica alla precedente, o con un panorama migliore e la stessa destinazione”.
Residui solidi. Racconti e non
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