Ritorno nel South Riding di Winifred Holtby

L’ultimo libro di Winifred Holtby (1898-1935), pubblicato postumo nel 1936, Ritorno nel South Riding (titolo originale South Riding), esce in libreria oggi 4 giugno, tradotto per la Elliot da Lorenza Cocci.

“Un’amministrazione locale è l’esempio in piccolo del governo della nazione, l’embrione di tutte le tragedie del mondo”.

Lowell Brown per la prima volta nella sua vita prese posto nella tribuna stampa del municipio di Flintonbridge nella contea del South Riding, nel sud-est dello Yorkshire, in Inghilterra. Il giovane giornalista del Kingsport Chronicle, ragazzo romantico e inesperto, era pronto a cogliere ogni impressione, perché sapeva che “le decisioni di un’amministrazione locale potevano avere un’influenza notevole sulla vita dei cittadini”. In quella piovosa mattina di giugno del 1932 nella cupa aula ottagonale immersa in una penombra verdastra, l’unica luce filtrava da tre alti finestroni profilati in piombo dopo aver trapassato il fogliame degli imponenti castagni. Sotto di sé Brown aveva visto teste calve, grigie, bionde e brune sopra corpi “bizzarramente rimpiccioliti dalla prospettiva, che vagavano come pesci in un acquario”. Era appena arrivato il possidente Robert Carne di Maythorpe, bell’uomo imponente orgoglioso e altero, dall’aria piuttosto triste, che ambiva al posto di alto consigliere in sostituzione dell’appena scomparso Farrow.
Accanto al gentiluomo l’alto consigliere Snaith, un ometto brizzolato, il membro più facoltoso della giunta che aveva l’aspetto tradizionale del capitalista che cela la sua astuzia. Impossibile non notare l’alto consigliere Mrs Beddows, “donnina pienotta e risoluta”, dai brillanti e dolci occhi nocciola espressione di un’intelligenza allegra, vivace e sincera, unica donna che faceva parte del consiglio. Terminata la seduta Lowell era rimasto deluso, era venuto ad assistere con l’idea di trovarsi di fronte a drammi, indignazione, lotte, divertimento e scalpore e invece il consiglio aveva affrontato il programma del giorno al solito modo. Il presidente, l’onorevole Sir Ronald Tarkington di Lissel Grange “bello dentro e fuori”, aveva borbottato qualcosa e il segretario aveva spostato i suoi incartamenti. Quindi solo noia e monotonia per Lowell.

“La delusione fu il suo castigo”.

Sia Carne sia Mrs Beddows nella loro veste di amministratori della scuola superiore femminile di Kiplington dovevano eleggere la nuova direttrice della scuola per ragazze. Tra le cinque candidate che erano sfilate davanti al Comitato di Istruzione, spiccavano le ottime referenze di Miss Sarah Burton che era tornata nel luogo natio dopo tanti anni di assenza. La trentanovenne si era laureata a Leeds, aveva ottenuto un diploma post laurea a Oxford, poi aveva insegnato in una scuola superiore nel Transvaal e a Città del Capo in un collegio di missionarie in Sudafrica. Miss Burton, minuta, dai capelli rossi, “rigide ciocche di un rosso vivo, brillante, quasi cremisi”, dal naso troppo grande e dalla bocca troppo larga, aveva ottenuto il posto nonostante il voto contrario di Carne.

“Nessuna delle candidate esaminate gli era sembrata gentile e materna”.

Giornalista e scrittrice, nata in una famiglia benestante dello Yorkshire, Winifred Holby ritrae la figura di un’insegnante pioniera femminista, la quale nell’ottusa società provinciale dell’Inghilterra degli anni Trenta del XX Secolo in piena depressione economica, osa sfidare pregiudizi e ataviche convinzioni. È un testa a testa tra Sarah e Robert, caratteri diversi che si attraggono inconsapevolmente, la prima deve riscattare le sue origini, il secondo, con la moglie ricoverata in un manicomio ad Harrogate e una figlia adolescente Margie considerata “stranetta” come la madre, è consapevole che il suo retaggio ora è offuscato dalla carenza di denaro.

“La nobiltà è uno stile di vita che comportava degli obblighi”.

L’autrice, che fu membro del Gruppo femminista Six Point e tenne molte conferenze alla Lega delle Nazioni Unite, per la stesura della trama di questo romanzo realista e raffinato, trasse ispirazione dal lavoro della madre, alta consigliera di contea.

“Il complesso intrico di motivazioni che era all’origine di quelle decisioni pubbliche, e poi le conseguenze impreviste che la loro applicazione pratica portava nella vita dei cittadini, mi sembravano come la trama invisibile del paesaggio inglese”.