

Riziero e il gioco dei tarocchi
- Autore: Fabrizio Battistelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
“Agente del papa nel 1740: nove arcani, nove avventure”
Riziero di Pietracuta, settecentesco cavaliere della Valmarecchia caro al riminese Federico Fellini: il personaggio nato dalla fantasia del sociologo Fabrizio Battistelli era apparso in una rivista di fumetti, “Il Grifo”, diretta da Vincenzo Mollica e illustrata da Mino Manara. Ora è il protagonista assoluto delle avventure proposte nel libro “Riziero e il gioco dei tarocchi” , (edizioni Imprimatur, 2015 - 208 pagine 16 euro).
È giovane, non ricco ma nemmeno in bolletta. Volto regolare, sentimenti fieri, fortunato con le donne. Cento ne pensa, mille ne deve fare al servizio del pontefice e a difesa dei segreti dello Stato della Chiesa. Agente del papa, è abituato ad affrontare i pericoli, qualità utile nella Roma di allora, come in tutta l’Italia e l’Europa dei suoi tempi. Siamo nel 1740. Il fratello maggiore è monsignore in Vaticano e stretto collaboratore di sua santità Benedetto XIV.
Incontriamo Riziero in giro tra Campo de’ Fiori e Piazza Navona, affollatissime per lo spettacolo della punizione a frustate di tre malfattori. Una zingara lo ferma in via del Governo Vecchio, sotto la statua del Pasquino. Gli vuole leggere i tarocchi. Accetta, non sa bene perchè.
Nove carte, i demoni del passato e del futuro o sono gli angeli? gli dice, girandole una per una: gli Amanti, la Papessa, il Marinaio, la Ruota della Fortuna, la Luna, la Morte, il Diavolo, la Giustizia, il Mago. Nove arcani, nove storie, nove avventure.
Gli Amanti, dove Riziero incontra un lord inglese in Grand Tour tra le bellezze artistiche d’Italia e lo cornifica, fornicando con la di lui deliziosa consorte. Il tutto avviene in una tomba a tumulo etrusca, dentro un falso sarcofago di Tarquinio Mastarna, con buon risparmio per le tasche del nobile britanno, se non altro. Acquisto scongiurato e truffa che dovrà cambiare indirizzo.
La Papessa, dove Riziero, in missione militare a Ravenna, minacciata dagli imperiali attestati a Comacchio, trova il modo di sollevare da una scomoda verginità la ventisettenne e non bellissima figlia del comandante della piazza, conte Rasponi Boselli, ostacolando l’incontro a Cesenatico con lo spasimante, un ufficiale austriaco, ma salvandola dalla folla che minaccia di fare giustizia sommaria delle spie tedesche e loro accoliti.
Il Marinaio Fenicio, dove Riziero verifica la forza di un amore impossibile, che protegge col suo silenzio, tra uno sceicco di Tunisi e la figlioccia del Santo Padre, principessina Orescali, che ha perso il sorriso e chiede di farsi monaca e chiudersi in clausura.
La Ruota della Fortuna, dove Riziero, travestito da anziana nelle Terme di Spa, sorprende un convegno tra due dame, ancorché spie provette e fugge nudo recando con sé il riservatissimo documento sottratto dalla duchessa d’Alba al nunzio apostolico a Parigi.
La Luna, dove Riziero ricorda un episodio durante il servizio nell’esercito imperiale, quando era capitato in un villaggio minacciato dai lupi in Galizia. Più che altro, dal famigerato uomo-lupo, che aveva affrontato, dando più di una mano a una coraggiosa ragazza, Neva, disposta a rischiare la vita per fermare l’assassino di fanciulle.
La Morte, dove Riziero sventa nei Carpazi le sordide trame di un’accolita di congiurati, che sfrutta con trucchi e artifici la credulità popolare per la leggenda dei non morti, seminando sgomento per indebolire la Polonia a vantaggio di mire straniere. Nell’azione, saprà come restituire salute e fidanzato alla figlia diciottenne del margravio.
Il Diavolo, dove Riziero, tornato tredicenne, raggiunge in compagnia del padre Città del Sole, propaggine del Granducato di Toscana nelle Romagne e salva la vita a un coetaneo. Lasciano il luogo augurando al buon castellano di ritrovare la pace in quelle terre e la serenità perduta in famiglia.
Il Mago, dove Riziero affronta la prova più difficile, per trovare l’erba officinale che sola può salvare la vita del più nobile e generoso tra i Cavalieri della Valle di Petrella. Solo un cavaliere giovane e impavido può raccoglierla. Deve affrontarne di tutte, mettere alla prova la sua tempra e misurare il suo passato e il futuro.
Scrittura raffinata quella di Battistelli, attraversata da una vena di elegante erotismo e spesso generosa di situazioni divertenti.
Sono avventure che oggi sarebbero casi di cronaca nera. Certi nobili e religiosi li chiameremmo faccendieri, le dame in merletto e le fantesche vamp o sciampiste. Le trame, tentate o riuscite, e soprattutto i reati sono quelli di sempre, vecchi come il mondo.

Riziero e il gioco dei tarocchi
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