Rosa di sangue di William Heffernan

“Com’è inebriante stare fra di loro senza che si rendano conto che tu sai. No, non devono sapere. Non finché non hai finito. E forse neanche allora” (dalla quarta di copertina)

Paul Devlin, un abile detective che vive nella Grande Mela.
Abbandonarla per una piccola cittadina del Vermont? Non se ne parla nemmeno! A meno che un’oscura ragione non lo soffochi da dentro, esortandolo a questa dolorosa scelta…
Eppure, persino in quello sperduto angolo di mondo qualcosa è giunto a interrompere quella quiete che durava da tempo immemore.
Una serie di delitti sta devastando quella graziosa cittadina, e nessuno riesce a ritrovare il bandolo della matassa.
Il primo ritrovamento è il più macabro, addirittura alla donna è stato strappato il cuore. E la stessa sorte toccherà alle prossime vittime...
La firma di questo spietato serial-killer? Una rosa essiccata.
Cos’accomuna le due ragazze? Come sempre nulla, almeno all’apparenza.

E per i cittadini della tranquilla Blake si prospettano ore di terribile attesa e angoscia.
Attesa per l’arresto del killer, ma anche per sapere chi sarà la prossima vittima…
In tutto questo personaggi strani e bizzarri si troveranno coinvolti in un’indagine che prenderà una piega inaspettata, e Paul scoprirà che…
William Heffernan con “Rosa di sangue” (Sonzogno, 1992, collana Mistery, pp. 360) scrive per noi una storia agghiacciante, un thriller vecchio stampo che penetrerà nella nostra mente come un coltello affilato penetra nella carne di una giovane vittima.
Una storia complicata ma semplice da seguire, un ritmo incalzante per un libro che vi farà saltare qualche battito.