Rosemary’s Baby
- Autore: Ira Levin
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2015
Stephen King ha definito Ira Levin
“l’orologiaio svizzero del romanzo di suspense”.
Per capire cosa intenda il maestro dell’horror basta leggere “Rosemary’s Baby”, pubblicato nel 1967 e riproposto nel 2015 nella traduzione di Attilio Veraldi da SUR. Il romanzo è infatti un thriller dall’anima cupa, in cui il terrore cova sottile e minaccioso dietro il velo dell’ordinarietà e i toni a tratti ironici di una commedia. Ira Levin alimenta la tensione piano piano senza mai allentare la presa, in un capolavoro che mette i brividi e che Roman Polanski ha trasposto in una versione cinematografica altrettanto inquietante.
Una buona parte della riuscita di “Rosemary’s Baby” sta nell’idea di Ira Levin di calare una storia nera, imbevuta di stregoneria, culto del demonio e morte, nel contesto urbano della civilissima New York. Rosemary e Guy Woodhouse sono una giovane coppia che si trasferisce in un palazzo dell’Upper West Side di Manhattan, un vecchio edificio circondato da un’aura di prestigio sociale e dall’ombra di alcuni eventi tragici e misteriosi. Ben presto i Woodhouse fanno la conoscenza degli anziani vicini Minnie e Roman Castevet, la cui cordialità ai limiti dell’invadenza viene alla fine accettata come segno di buon cuore. La nuova amicizia coincide tra l’altro con una ventata di buona fortuna per i giovani sposi: Guy macina successi nella sua carriera di attore e Rosemary scopre di essere finalmente in attesa del tanto desiderato primo figlio. Alcune coincidenze sospette, però, inducono Rosemary a rivalutare lo stretto rapporto con i Castevet e la loro cerchia di amici, e a considerare una terribile ipotesi...
La storia gioca sul contrasto tra superstizione e razionalità. Il dubbio che tutto sia la proiezione di una mente fragile, scombussolata dalla gravidanza e da qualche tensione coniugale, resta fino alla fine. Che sia davvero possibile, nell’America progredita e benestante del XX secolo, tra gli appartamenti di un palazzo abitato da cordiali vecchietti, che una così vasta cerchia di rispettabili persone si sia venduta a Satana? Il complotto dei Castevet è solo frutto della mente suggestionabile di Rosemary?
“Rosemary’s Baby” è un romanzo agghiacciante perché racconta di un male che per portare a termine i suoi foschi disegni assume la maschera civilizzata della cortesia e dei buoni sentimenti. Rosemary, con le sue speranze da sogno americano - tanti figli, un marito di successo e una grande casa - e la sua ingenuità, è la protagonista perfetta di questo incubo trasposto su carta, in cui delle menti demoniache sembrano essersi accanite in gruppo contro quanto di più indifeso e puro ci sia al mondo: una madre e la sua creatura. Nella convinzione, come suggerisce forse un finale che è il vero colpo di genio di Ira Levin, che una madre per il suo bambino sia disposta davvero a fare qualsiasi cosa.
Rosemary's baby
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