Rughe
- Autore: Paco Roca
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Casa editrice: Tunué
Una buona recensione, di norma, non dovrebbe mai eccedere in giudizi positivi su un libro a tal punto da sconfinare nella rosea landa dell’entusiasmo. Rughe (Tunué, 2008) dello spagnolo Paco Roca è qualcosa che mi spinge a rompere regole e schemi, perché rappresenta una gemma tra i graphic novel che il sottoscritto ha avuto modo di leggere finora.
Con sensibilità e delicatezza ineguagliabili, il libro racconta di una malattia che progressivamente annulla l’identità di chi ne resta colpito, fino a renderlo prima o poi in uno stato vegetativo irreversibile, anticamera della morte: il morbo di Alzheimer.
Emilio, ex stimato direttore di banca in pensione, è una vittima dell’Alzheimer. La sua entrata in una residenza assistita per anziani sancisce l’inizio della fine: la lenta ma inesorabile perdita delle facoltà cerebrali è il segnale di quelle avvisaglie che lo condurranno alla demenza senile.
La sua uscita di scena dalla società attiva non coincide tanto con il pensionamento, ma con l’entrata all’ospizio tra anziani non autosufficienti o che hanno perso, chi più chi meno, la lucidità mentale e la consapevolezza di essere ancora esseri umani.
Una storia triste, toccante, emozionante, punteggiata qua e là da un dolce e tenero umorismo. La vita trascorsa dentro quelle mura, scandita tra pasti serviti a orari in cui gli altri “fuori” fanno merenda e l’inattività più totale nel resto della giornata; le amicizie, le simpatie, le incomprensioni, gli screzi, gli insospettabili ardori giovanili che, di tanto in tanto, riemergono in qualche anziano un po’ più arzillo di altri.
Roca riesce a toccare le corde più profonde del cuore con una leggerezza ed eleganza davvero straordinarie. La sofferenza del protagonista ti afferra dentro sin dalle prime tavole: è allora che ti accorgi di provare compassione umana per lui e dentro di te arrivi a sperare che la pagina successiva porti con sé una svolta, un miracolo, un epilogo diverso, più rassicurante.
Ecco perché non si può non parlare di Rughe senza partecipazione emotiva, esaltandone la qualità del contenuto: dalla prorompente espressività delle illustrazioni alla profondità amara e malinconica dei dialoghi. Qui non abbiamo un semplice libro a fumetti usa e getta, ma un prodotto artistico di rilievo, intelligente e profondo nell’affrontare un tema doloroso, angosciante, purtroppo sempre più diffuso. Del resto, questo libro è carico di riconoscimenti a livello europeo, tra cui Premio Gran Guinigi a Lucca Comics & Games (2008), e miglior fumetto e migliore sceneggiatura al Salone internazionale del fumetto di Barcellona (2008). Come se non bastasse, il presente graphic novel risulta apprezzato e pubblicizzato anche dall’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (Aima), e scusate se è poco.
Rughe
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