Rune. Segni misteriosi di una vibrazione magica di Bobo Santo Otera

Le rune sono simboli che rappresentano le lettere dell’alfabeto nord etrusco, oggi pietre dall’antico utilizzo per leggere il passato, il presente e il futuro. I popoli germanici e i Celti utilizzavano questo sistema di scrittura, dal profondo significato simbolico e divinatorio, per entrare in contatto con le forze della natura e con gli antenati.
Alcune iscrizioni sono state ritrovate nel sud delle Alpi e vengono oggi ricondotte a un alfabeto nord-italico, riconosciuto da alcuni studiosi come una contaminazione nell’alfabeto latino. Le rune venivano estratte da una borsa di tela e lanciate; in base alla loro posizione si interpretava il loro significato. Bobo Santo Otera, con il suo nuovo lavoro Rune. Segni misteriosi di una vibrazione magica in tutte le librerie da fine settembre per Giraldi Editore, ci narra il suo personale percorso di conoscenza sulle Rune, dopo alcuni decenni di studi e letture.

Iniziai ad occuparmi di rune non soltanto dal punta di vista artistico e divinatorio, ma anche dal punto di vista storico e letterario.

Bobo Santo Otera, di origine calabrese, vive a Bologna. Nato come musicista, iniziò la sua attività come ricercatore di tradizioni popolari collaborando con Eugenio Finardi, Ricky Gianco e gli Area. Ha partecipato a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive di Renzo Arbore e Carlo Massarini. Oggi è un noto pittore e scultore e ha realizzato numerose opere indagando il rapporto tra visione e percezione.
Rune. Segni misteriosi di una vibrazione magica è il suo personale e particolare testo con il quale ci racconta l’utilizzo al meglio delle rune, per mantenere la salute e raggiungere il successo e la conoscenza, e per chi come me che non ne ha conoscenza spiega cosa siano, la loro origine e il rapporto da stabilire.
L’autore iniziò ad occuparsene nel 1992 quando, durante una sua mostra a Catania, ha conosciuto la critica d’arte De Grandi che gli raccontò il suo interesse legato alle rune.

Il termire runa deriva da run nell’antica lingua vichinga e significa mistero, segreto, sussurro bisbigliato. I Vichinghi come i Celti amavano caricare di forza runica talismani e oggetti di uso quotidiano, quali elmi, scudi e armature. La storia attesta che l’alfabeto nord etrusco ebbe una grande influenza nella formazione di caratteri runici, con le lettere scritte da destra a sinistra e da sinistra a destra, il sistema bustrofedico. Era l’antica scrittura, senza direzione, delle popolazioni greche, italiche e latine.
La comprensione è legata all’antica mitologia germanica che usavano l’alfabeto runico. La leggenda narra che Odino, padre di tutti gli dei, dio della guerra e signore della sapienza, scoprì le rune quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza, dopo essere rimasto appeso a testa in giù a un ramo del Frassino Yggdrasill, l’albero cosmico, per nove giorni, senza bere e senza mangiare: divenne il dio veggente, capace di leggere e conoscerne il significato.

Nel Medioevo, invece, il loro utilizzo divenne un codice della magia, uno strumento per comunicare con l’aldilà. Le rune armaniche, va ricordato, influenzarono l’ideologia nazista, come nella modernità molti le utilizzano pretestuosamente per praticare l’occultismo e altro.

Il sistema delle rune è composto da un insieme di 24 simboli, noto come Alfabeto Futhark. Ogni runa ha un significato e una corrispondenza simbolica. Interrogando le rune, ci si apre ad un dialogo con la parte più sacra e antica che dimora in noi stessi, quindi possono anche essere utilizzate per la meditazione e la contemplazione.

Fra le pagine di Rune. Segni misteriosi di una vibrazione magica, l’autore Bobo Santo Otera approfondisce il significato della parola "rune", il contesto storico dei vari tipi di alfabeti esistenti, con brevi cenni riguardo il ritrovamento di reperti d’interesse nello studio delle iscrizioni runiche. Nei secoli le rune hanno mantenuto non solo un forte potere evocativo e simbolico ma anche uno stretto legame con la religiosità, condizioni che ancora oggi ne influenzano le interpretazioni. Il potere evocativo derivato da esse alimenta sempre di più il fascino e il mistero intorno alla loro storia.