Sabbie Mobili di Rita Parisi

“Sabbie Mobili” racconta la storia tormentata di Chiara, di una vita a prima vista normale, come se fosse stata modellata da uno scultore per nascondere al suo interno la propria infelicità. Chiara viaggia su un treno, con destinazione Trieste. È il viaggio che ognuno di noi, un giorno, affronteremo. Quando l’autenticità sbuca da dietro il proprio angolo visivo, la curiosità guarisce la miopia.
Le difficoltà della vita possiamo scansarle per un lasso di tempo, tuttavia prima o poi, si ripresenteranno e a quel punto non avremo più scampo: combatteremo, piangeremo, qualche volta vinceremo e altre perderemo.
Chiara capovolge la propria vita, come se l’avesse vissuta fino a quel momento al contrario e finalmente, quelle che apparivano immagini surreali diventano distorte e allo stesso tempo nitide. Chiara guarderà in profondità e percepirà una nuova luce, vedrà la verità.

“E allora le lacrime mi tradiscono, scivolano sul mio viso e sembrano unghie sulla pelle, lasciano cicatrici profonde, di quelle che tu non vedi, ma che restano per sempre…”

È il primo romanzo che leggo di Rita Parisi e fin dalle primissime pagine vengo rapito dalla sua stesura. Adotta un linguaggio pulito, leggero, scorrevole. La sua scrittura è un modello da seguire, per quelli che come me amano scrivere.
Leggo molti libri e in “Sabbie Mobili” ho provato le medesime emozioni che soltanto i testi contemporanei della letteratura orientale sono riusciti fino a oggi a trasmettermi. Ho apprezzato molto la soluzione adottata di aggiungere un titolo a ogni capitolo anziché la classica numerazione: l’ho trovata un’idea originale sia per lo scrittore, sia per il lettore.

Rita Parisi è una giornalista con la passione per la scrittura, ha vinto numerosi concorsi letterali nazionali pubblicando numerosi racconti apprezzati dal quotidiano Il Messaggero, passando per il Premio Nazionale per la Narrativa promosso dalla rivista Grand Hotel. Butterfly Edizioni ancora una volta ha dimostrato l’ottimo fiuto nella scelta dei suoi autori. La professionalità va premiata!
Vi consiglio questa lettura.