Scommessa mortale
- Autore: Paolo Forcellini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2024
Fortunatamente non tutti i gialli e i noir sono attraversati dal terrore e dalla paura.
C’è chi sceglie una lettura ironica e intelligente, rimanendo in ogni caso nelle letteratura di genere e chi scrive ha già più volte detto che la Letteratura come idea platonica si avvia a diventare sempre più coesa.
Il noir si preoccupa dello stile e il romanzo classico ha una maggiore chiarezza descrittiva. Dopo il breve romanzo del 2021 dal titolo Vipere a San Marco tornano i personaggi amatissimi che ruotano intorno ad Alvise, nati e cresciuti a Venezia, con la seconda indagine del vicequestore Possamai con l’aiuto fondamentale del giornalista Alvise Selvadego. In questo nuovo libro di Paolo Forcellini dal titolo Scommessa mortale ( Marsilio editore, 2024) c’è stile e chiarezza e le continue infarciture di dialetto veneziano fanno bene all’umore.
L’incipit del romanzo è ambientato su queste assurde navi crociera, che arrivano quasi vicino alla città sull’acqua, spesso combinando guai. In questo caso maciullano il corpo di un giovane, che secondo il medico legale non è morto per asfissia, ma è stato colpito sulla terraferma e poi buttato nel canale.
La notizia è già un buon inizio per la settimana dopo le festività natalizie, viene annunciata nel corso della riunione del quotidiano “L’istrice”, che ha perso nell’ultimo anno quasi cinquemila lettori per disaffezione e superficialità dei giornalisti che scrivono i pezzi. Dopo poche ore viene trovato nella parte opposta della laguna un altro ragazzo, questo tutto integro, ma sempre con lo stesso referto del primo: gli è stata data una sassata in testa e poi è stato trascinato nell’acqua.
Finalmente e cinicamente un articolo che possa di nuovo appassionare i lettori, contenti di vedere la firma di Alvise Selvadego, un giornalista che potrebbe aspirare a quotidiani più conosciuti, con meno notizie locali, ma lui (come dargli torto?) crede di abitare e lavorare nella città più bella del mondo, anche se ormai non regge più la quantità di turisti che arrivano da tutte le parti.
Difficile capire chi sono i due giovani uccisi, se c’è attinenza tra l’oro, se si conoscevano. Più tardi si sapranno i nomi, sono Nane Musso e Giobatta Scremin. Entrambi forti bevitori, entrambi sprovvisti di cellulare. Il vicequestore Possamai dà i primi ragguagli a Selvadego, ma a patto di andare a mangiare in un ristorante di loro conoscenza, perché Possamai ha una moglie che cucina in modo ignobile.
Tutti i componenti di questa sciarada parlano un italiano pieno di termini dialettali, che non pesa per nulla nella narrazione degli eventi, anzi sembra togliere peso alle indagini sempre più inquietanti.
A quanto pare non solo i due si conoscevano, Musso e Scremin, ma erano entrambi senza un soldo e Giobatta Scremin aveva avuto una piccola eredità da una parente che aveva già dilapidato.
Mentre Alvise Selvadego aspetta sviluppi, in redazione tende a straniarsi per risolvere problemi matematici, che nemmeno i premi Nobel sono riusciti a spiegare. Per intanto si scopre che i due ragazzi morti frequentavano un’accolita di neonazisti. Evidentemente qualcuno era rimasto fuori dalla retata che ci fu sette mesi prima dove il giornalista Lorenzon ebbe la possibilità di scrivere un pezzo importante perché si era fatto credere neonazista avendo usato dei materiali idrosolubili per i tatuaggi che si era fatto fare. Ora penserete che c’è di divertente in un giallo noir se ci sono i neonazisti?
Ma questo è il bello di Paolo Forcellini. Parlare anche di cose serie senza mai cadere in derive apocalittiche e irreversibili.
Ha la capacità di lasciar tutto il libro (di trecentosessanta pagine) in una patina di puro entertainment, come dire “il mondo è malato e non sappiamo come andrà a finire”, ma sapere che ci sono ancora in giro dei seguaci di Hitler e che il massimo che sanno fare è bere e fumare e dire cose cretine significa capire il messaggio, ovvero che non c’è nessun messaggio che sia didascalico, ma senza annoiarsi nel frattempo.
E questo a Forcellini riesce alla perfezione, come il già citato pastiche tra italiano e dialetto veneziano.
Chi scrive, poi, non sapeva che nel libro si parlasse di un gruppo di violenti nazi quando a breve si terrà la ricorrenza della Giornata della Memoria, ma se stiamo sempre a badare alla logica del “politicamente corretto”, non potremmo scrivere di niente.
Tornando al libro si scopre poi un altro delitto nell’isola di Sant’ Angelo della Polvere. Il resto è top secret, per mantenere la suspense.
Scommessa mortale
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