

Sei biblioteche
- Autore: Zoran Zivkovic
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: TEA
- Anno di pubblicazione: 2011
Dopo il successo de "L’ultimo libro", torna in libreria nel 2011 un nuovo libro di Zoran Živković dal titolo "Sei biblioteche" (TEA). Stefano Colella e Giovanni Basile hanno recensito la raccolta di racconti per noi.
Avere la mente libera da pregiudizi e aperta a quello che a un primo sguardo potrebbe risultare assurdo. Zoran Živković ce lo dice in qualche modo subito nel primo dei sei racconti che compongono questo libro e può essere considerato come il modo di porsi comune nel leggere questa sua opera:
“Da un pezzo mi ero reso conto che il mondo è pieno di cose prodigiose che non si possono spiegare. Non serve crucciarsi.”
Un romanzo "fantastico" nel senso che lo si potrebbe inserire in quella letteratura "fantastica" dove il soprannaturale e l’incomprensibile entrano pesantemente nella realtà di tutti i giorni. Per un certo verso sembra ricordare “Il maestro e Margherita” di Michail Afanas’evič Bulgakov, non certo per i contenuti quanto invece e solo per quel che riguarda il modo quasi naturale del succedersi di avvenimenti straordinari in un contesto di ordinaria quotidianità.
L’autore descrive sei biblioteche atipiche, di quelle che difficilmente in un mondo reale, per come lo conosciamo, possono avere un posto. Sei racconti, uno per tipologia di biblioteca, che proiettano il lettore in queste situazioni assurde ma al tempo stesso simpatiche e che pongono comunque al centro di tutto il libro, in tutte le sue forme, cartaceo o virtuale, a cartelle o rilegato, in corso di lavorazione o già finito e definitivo, quasi in un interessante parallelo con la vita stessa, che finché la si sta vivendo non può mai dirsi “conclusa”, anzi resta aperta a diverse scelte e diversi possibili futuri in cui l’attore principale ne è anche l’autore.
E ancora: il libro visto come terapia e redenzione, come qualcosa di magico che ci può essere di aiuto per eliminare quell’ignoranza vista come uno dei mali maggiori.
Una lettura piacevole, semplice ma mai banale, con pochi e perlopiù atipici personaggi. Una narrazione senza eccessi nei toni o cambi di scena frequenti, ma non per questo noiosa grazie anche alla brevità dei racconti stessi.
E un finale che non poteva non essere, per coerenza a tutto il resto, atipico e che sembra esprimere ciò che ognuno di noi prova leggendo questo breve romanzo.
di Stefano Colella
Sei racconti surreali, fantastici, talvolta inquietanti sulle biblioteche. Sul potere del libro. Un lettore accanito che si ritrova l’appartamento zeppo di volumi tutti dallo stesso titolo, fino al punto di esserne sommerso. Uno scrittore che scopre un sito internet dove sono raccolti libri che ancora non ha scritto. Un altro fervido lettore che si ritrova quasi prigioniero in una biblioteca aperta anche la notte, dove sono catalogate le biografie di tutti gli esseri umani, dalle origini del mondo fino a quell’istante. In un altro racconto, la lettura che in vita è un piacere, nell’al di là può diventare addirittura una pena per i peccatori. Su una bancarella di Parigi, è possibile acquistare un volume che contiene la biblioteca più piccola del mondo. Infine, può capitare di trovare inspiegabilmente nella propria libreria un tascabile mai visto fino a quel momento, e che niente ha a che fare con i nostri interessi. Dopo aver trovato il coraggio di gettarlo nell’immondizia - perché buttare un libro può essere considerato quasi un sacrilegio - il protagonista dell’ultimo racconto si accorge che il tascabile indesiderato riappare di nuovo tra gli scaffali della sua biblioteca. Un libro vivente, ostinato a non voler sparire.
Zoran Živković ammanta di mistero e inquietudine questi suoi brevi racconti, prendendo spunto da oggetti di una comune quotidianità come, appunto, può essere un semplice libro. Anche il luogo della lettura, la biblioteca, può trasformarsi in una dimensione angosciosa e onirica. L’ambientazione e le storie sembrano da un momento all’altro sconfinare nel genere noir. Storie originali, assai intriganti per bibliomani ed accaniti lettori, perché dall’immaginoso intreccio narrativo di Zivkovic emergono le manie, le curiosità, le debolezze, i capricci, le bizzarrie e, perché no, gli aspetti morbosi da cui trae linfa la passione per la lettura. "Sei biblioteche" è un viaggio al confine tra l’amore e la sana follia che avvolge e conquista lo spirito di chi adora il mondo dei libri.
Quasi tutti scelgono per primo il libro su se stessi. Il che è un po’ strano visto che, in un certo senso, hanno già letto quel libro. Però per molte persone esso è ugualmente pieno di sorprese e di rivelazioni. La gente in genere è portata a dimenticare e a rimuovere. (pag. 57)
Zoran Živković, nato a Belgrado nel 1948, studioso di filologia e teoria della letteratura, ha già al suo attivo altri libri pubblicati e tradotti in numerosi Paesi del mondo. Con "Sei Biblioteche" ha vinto il premio World Fantasy Award.
di Giovanni Basile

Sei biblioteche
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Se la biblioteca di casa rappresenta una piccola farmacia dove prendere quello che serve in un determinato momento, Zivkovic esplora con il suo nuovo libro le sei biblioteche dell’anima, a dimostrazione del fatto che ciascuna vita rappresenta un “libro unico” da leggere.
Quando si legge un libro –e badate bene, qualsiasi libro, anche quelli che in un primo momento non meritano di essere presi in considerazione- il lettore legge la propria vita tra le sue righe.
La mancata propensione alla lettura genera vizio e cattive abitudini: consente di avere meno stimoli e tempo per le malvagità. La lettura offre delle soddisfazioni incomparabili: lo riconoscono tutti nel tempo.
La vera magia nel leggere un libro è ricordarsi la storia e le parole nel tempo, scrivendole nella nostra mente.
Un bel libro dedicato a chi ama leggere e imparare….sempre!