L’ultimo libro
- Autore: Zoran Zivkovic
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2010
Elisabetta scrive:
La libreria Papiro è un luogo magico, gestito da due donne, Olga e Vera, due libraie appassionate di libri e di un ambiente propenso all’accoglienza dei lettori che trascorrono sulle comode poltrone del negozio ore piacevoli. Tra i clienti della libreria vi sono parecchi abitué che spesso rimangono ore intere tra gli scaffali dei numerosissimi volumi, tutti ordinati secondo una ferrea catalogazione. Il romanzo si apre quando in una delle poltrone, all’ora di chiusura, uno dei lettori viene trovato riverso sul libro che stava leggendo. Vera chiama la polizia e presto si capisce che il morto non ha subito alcun trauma: la causa della morte è sconosciuta. Presto nella libreria i morti si susseguono e nel giro di pochi giorni diventano tre, e anzi quattro, se si aggiunge una cliente affezionata del Papiro trovata morta nel suo appartamento davanti ad uno scaffale della libreria. Il motivo della morte dei diversi clienti è sconosciuta e l’ispettore Dejan Lukic si mette al lavoro per scoprire il fitto mistero che sembra celarsi dietro quei morti. Tra lui e la libraia Vera scoppia una simpatia che presto si trasforma in un’intensa relazione sentimentale. I due trascorrono ore in una sala da tè proprio di fronte alla libreria, gestita da un vecchio cinese che prepara distillati raffinati e rari, cercando di scoprire se le pagine di un libro, avvelenate come nel celebre romanzo di Umberto Eco, potrebbero aver causato tante inspiegabili morti. La trama si complica (intervengono i servizi segreti, scoppiano rivalità tra i diversi investigatori in un clima da paesi ex comunisti - la storia sembra svolgersi a Belgrado- ), ma l’aspetto più significativo del romanzo sembra risiedere nei sogni del protagonista: Lukic vive una continua sensazione di deja vu, come se tutto ciò che sta vivendo nel presente fosse in qualche modo da lui già conosciuto. Il finale a sorpresa svela la raffinata concezione del romanzo che l’autore ha costruito come un giallo che ha per protagonista assoluto il libro e il suo autore.
Qualche pagina un po’ troppo macchinosa, qualche personaggio di troppo, ma nel complesso il romanzo è insolito e certamente originale sia per la leggerezza della scrittura, sia per la presenza di una parte onirica costruita con fantasia, che dimostra la padronanza stilistica di Zivkovic, capace di passare dalla realtà al sogno, dalla burocrazia al mistero di una setta segreta con inattesa disinvoltura. Un libro da leggere in vacanza, da gustare per la sua raffinata costruzione stilistica.
Arcangela scrive:
Questo romanzo è un thriller postmoderno sulle orme di Borges, a detta di tanti critici, la cui trama ricorda alla lontana Il nome della rosa di Umberto Eco. Il protagonista della storia è il libro e precisamente l’ultimo libro che svelerà il mistero di cui è intricato il plot.
La trama sarà solo accennata per non togliere la suspense a chi vorrebbe leggere il romanzo. Delle morti si susseguono, luogo inusuale, in una libreria Il Papiro, mentre abituali clienti stanno leggendo un libro. L’ispettore Dejan Lukic, le due libraie Vera Gavrilovic e Olga Bogdanovic indagano alla ricerca di motivazioni e colpevoli di questi decessi inspiegabili, ma la soluzione dell’enigma sarà inaspettata e imprevedibile, al limite del paradossale e metafisico. Sullo sfondo della capitale serba, ai giorni nostri, in giornate autunnale e piovose, scorrono sensazioni di déjà lu, immagini oniriche ed incubi surreali; scaffali di libri come montagne sovrastanti occupano le pagine del romanzo. La libreria, la sala da tè in cui si consuma un cerimoniale tanto raffinato quanto orientale, in un’atmosfera di esalazioni di essenze che sovrapponendosi inebriano, l’edificio di medicina legale grigio e cupo, oltre un’alta recinzione, una villa segreta, luogo d’incontri di una setta di incappucciati, tutto secondo un sistema rigido proprio di un ordine segreto, sono gli ambienti in cui si muovono i personaggi della storia. Tema dominante è la letteratura e i suoi rapporti intercorrenti con l’autore: dov’è il confine tra immaginazione e realtà? In una fascinazione misteriosa si dipanano sogni e fantasia.
Sulla superficie della letteratura, della cultura libresca e dell’amore per la scrittura, l’autore inventa una storia dal sottofondo scuro e criptico. Il libro e il suo ambiguo contenuto di verità e menzogna diventa un sortilegio che confonde e spiazza. Lo stereotipo dell’equazione: giallo uguale bassa letteratura è da Živkovic superato; l’alta letteratura non si nutre di generi letterari, li travalica! In uno stile alto, fascinoso e scorrevole, il romanzo s’incentra su un’idea vincente, un’emozione, un’invenzione godibile e fruibile per tutti quelli che amano le buone letture.
- L’Autore: Zoran Živkovic è nato nel 1948 a Belgrado dove vive con la moglie e i due figli gemelli. Ha compiuto gli studi di filologia e teoria della letteratura all’università della sua città. Ha pubblicato diciotto volumi di narrativa e cinque di saggistica, con i quali ha vinto numerosi premi, in patria e all’estero. Le sue opere sono tradotte in molti Paesi tra i quali Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Olanda Russia, Spagna, Stati Uniti e Ucraina. Il suo blog è zoranzivkovic.wordpress.com.
- Ed.Tea
- Traduzione dal serbo di Jelena Mirkovic e Elisabetta Boscolo Gnolo
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’ultimo libro
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