Senza ragione apparente
- Autore: Grazia Verasani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2015
Senza ragione apparente (Feltrinelli Editore, 2015) è il titolo del quinto romanzo che Grazia Verasani, poliedrica scrittrice bolognese, ha dedicato al suo personaggio Giorgia Cantini, detective privata, non più giovanissima, dalla vita inquieta e solitaria, ma ricca di sentimenti.
Rompendo la monotonia delle indagini dedicate ai tradimenti coniugali, Giorgia si avventura in un’inchiesta che trae origine dall’inspiegabile suicidio di Emilio, un ragazzo sedicenne di buona famiglia, studente di un prestigioso liceo scientifico, dai buoni risultati scolastici e dall’esistenza, almeno in apparenza, priva di problemi. E’ la madre del ragazzo a chiedere l’aiuto dell’investigatrice per far luce sull’accaduto ed eliminare da un dolore ineliminabile almeno il tormento dei dubbi.
L’indagine proietta Giorgia nel mondo degli adolescenti, delle loro relazioni, dei loro interessi e dei loro scomposti tentativi di sentirsi adulti, delle aspettative che li tormentano e insieme della confusione dei valori che famiglia, insegnanti, conoscenti trasmettono loro, aumentandone la fragilità e suscitandone reazioni contraddittorie: un mondo complesso che non è facile decifrare.
Giorgia si immerge nella ricerca della verità spinta dalla compassione per la madre di Emilio, colpita da un dolore che lei stessa ha provato di fronte al suicidio della propria sorella, e insieme dalla consapevolezza del tempo che passa e che l’allontana sempre più dalle sensazioni e quindi dalla comprensione dell’età giovanile. Ciò che infatti contraddistingue il personaggio della Cantini rispetto ad altri investigatori più noti del panorama letterario è questa sua empatia che nasce dal fatto di sottoporsi continuamente ad un’indagine interiore che è speculare alle indagini introspettive con cui affronta i protagonisti delle sue storie. Il nocciolo duro dello stile noir della Verasani è il fatto di occuparsi di inquietudini esistenziali, di turbamenti dell’anima, di fallimenti prima che di crimini oggettivi, come in questo caso, in cui non si cerca una mano assassina, ma un’influenza nefasta, un delitto morale che non meno della prima ha troncato la vita di un ragazzo.
Allo stesso tempo l’indagine della Cantini, nell’affrontare la superficialità e insieme la crudeltà delle relazioni giovanili, l’incapacità di metabolizzare i messaggi contrastanti del mondo degli adulti, sempre pronti a pretendere lealtà e forza e a sconfessarle coi propri atteggiamenti e comportamenti, ci invita a considerare disagi e problematiche sociali di grande interesse, alternando lo scenario più intimo, la famiglia, gli amici, a quello pubblico del lavoro e dello studio, dove si porta sempre la maschera e "il Carnevale dura tutto l’anno".
I grandi colpevoli di questi disagi appaiono i genitori, troppo assenti o troppo vicini ai figli, ma tutti incapaci di comprenderne i bisogni, i desideri, le paure. Il romanzo noir diventa così un pretesto per una riflessione sul rapporto tra genitori e figli, complicato dall’esistenza di famiglie allargate a cui non si sottrae neanche la stessa Giorgia che proprio in questo periodo sta vivendo, tra euforia e incertezza, un cambiamento nel suo rapporto affettivo col commissario Bruni e un inaspettato contatto col figlio di lui, Mattia, anch’egli sedicenne, che l’aiuterà nell’indagine.
Il mix di avvenimenti e sentimenti fa dunque del romanzo una storia credibile e di Giorgia un personaggio non stereotipato – se si esclude il vizio del bere, a mio avviso troppo insistito per sottolinearne l’irrisolta inquietudine dell’anima. Fa da sfondo al tutto una Bologna piovosa e malinconica, che ha perso lo smalto e la consistenza degli anni ’80 e si avvia anch’essa a condividere le contraddizioni e le debolezze delle altre città.
Senza ragione apparente (Le indagini di Giorgia Cantini Vol. 5)
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