Severina di Rodrigo Rey Rosa

Feltrinelli pubblica nel 2012 un romanzo per gli amanti dei libri, dal titolo "Severina", la storia romantica del delirio amoroso di un libraio per una ladra di libri.

L’autore Rodrigo Rey Rosa, classe 1958, medico mancato, diventa traduttore dei primi tre romanzi di Paul Bowles. Ha così la possibilità di conoscere il mondo dei libri fino a giungere a costruire questa piacevole storia, in cui, come riportano le note di copertina, ‘la rapidità, l’esattezza e la concisa bellezza della sua prosa [..] tornano a segnalarlo come un giovane maestro dell’arte del dire di più con meno.’

L’ho notata la prima volta che è entrata e ho subito sospettato che fosse una ladra, anche se quella volta non si è portata via niente.

Ana Severina è solita frequentare le librerie e i suoi reading con il preciso intento di rubare volumi piccoli, grandi, di enorme o di nessun valore, in quantità industriali. Quando, durante lo svolgimento della storia, il libraio derubato entrerà in casa sua, sarà accolto da centinaia e centinaia di libri trafugati.

Ci hanno tacciato di essere agenti, truffatori, ci hanno confusi con spie, gente che usa i libri per trasmettere messaggi in codice; hanno detto che siamo collezionisti di edizioni rare o volumi connessi con crimini e scandali di ogni razza. Insomma, pornografi di questo o quell’altro. L’unica cosa che facciamo costantemente è servirci dei libri in generale per vivere.

A parlare è il signor Blanco - marito? padre? nonno? - della ladra dei libri che nelle ultime pagine del libro, dopo ricoveri e cure costose per motivi di età, lascerà in modo misterioso i due "fidanzati", liberi di imbarcarsi insieme su un volo diretto a Città del Messico.
Di certo, leggendo, ci si accorge della tipica atmosfera centro-sudamericana, in particolare per i dialoghi un po’ "strani" alle orecchie del lettore europeo, molto più concreto e con i piedi per terra.

Con la mente, non posso che ritornare agli anni Ottanta, quando uscì "Severina", opera italiana con lo stesso titolo di questo libro.
Era il romanzo incompiuto di Ignazio Silone, l’autore di "Fontamara", capitato a casa chissà come, e che lessi nelle vacanze estive insieme ai classici "Malavoglia", "La luna e i falò" , "Uno, nessuno, centomila"... Che nostalgia.