Si dice? Non si dice? Dipende. L’italiano giusto per ogni situazione
- Autore: Silverio Novelli
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2014
Si dice? Non si dice? Dipende (Laterza, 2014) di Silverio Novelli è un manuale che ci insegna a non cadere nei mille trabocchetti della nostra bella, armoniosa, sofisticata, plurisecolare, ma anche difficile lingua italiana. L’italiano giusto per ogni situazione, appunto come recita il sottotitolo. Incappare in svarioni, essere improvvisamente assaliti da dubbi di pronuncia, di accenti, di tempi verbali sono cose che capitano a tutti, perfino al più consumato oratore o scrittore che sia. Si dice Ucraìna o Ucràina? I verbi con gna, gne, gno, vogliono la i all’indicativo e congiuntivo presente oppure no? Possiamo scrivere l’avvocata, la medica, la poeta, senza sentirci ridicoli? Si dice i sabato o i sabati? Esistono i gennai, i febbrai, i marzi e così via? Come e quando si deve usare il tanto vituperato congiuntivo? Quali sono i participi passati di splendere e soccombere?
Le soluzioni sono a profusione in questo scanzonato manuale all’italiano esatto.
La filosofia del libro suggerisce comunque anche di non farsi ingessare troppo dalle regole quando parliamo in famiglia o scriviamo email o sms informali: l’italiano corretto è d’obbligo davanti a relazioni, libri, temi in classe – qui, altrimenti, volano i votacci -, mentre licenze, rilassatezze e – perché no - ciuccerie varie sono perdonabili quando si parla tra amici, familiari oppure al bar, sennò – me la passa l’autore quest’ultima locuzione? - sai che barba, ragazzi!
Un ma però detto mentre si calzano le pantofole o si porta a spasso il cane è concesso a chiunque; mai e poi mai, invece, in giacca e cravatta o davanti a un microfono.
Un sms alla fidanzata contenente un perchè, con l’accento grave, può passare; spedirlo al relatore della vostra tesi sarebbe inammissibile.
Silverio Novelli è un lessicografo – ovvero un dizionarista - che scrive sul portale della Treccani e quindi di lingua italiana se ne intende non poco. La sua guida, oltre ad essere utilissima, insegna senza appesantimenti e seriosità di sorta. Un libretto sempre fresco e attuale, senza alcuna scadenza, da leggere, rileggere, piluccare qua e là a casa, a scuola, in ufficio, alla fermata del tram, in coda alla posta.
Si dice? Non si dice? Dipende. L'italiano giusto per ogni situazione
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Parlavo al telefono con una amica e ad un certo punto lei ha pronunciato la parola "Ucraìna". Istintivamente le ho detto mi sa tanto che si dice "Ucràina" e non "Ucraìna". "Non ha importanaza" mi ha risposto lei... "E no che ha importanza" ho insistito io. "Devi andare ad una premiazione di un Bando Letterario, sei stata premiata per un tuo racconto sulle recenti guerre nei balcani, ed è importante pronunciare nella giusta maniera questo termine". E per rassicurarmi ho fatto una breve escursione sul portale della "Treccani" che ha dato ragione a me.
"Si dice Ucràina", gli ho confermato, "e non Ucraìna"! Ricordalo a pronunciarlo in modo corretto se dovesse capitarti di usare questo termine nel corso della premiazione".
Visito anche la vostra pagina e noto che i due termini vengono citati tra i dubbi. Sì, di persone come l’autore ce ne vorrebbero tanti anche nelle nostre scuole ed invece sono rari, anzi rarissimi, anzi sconosciuti!